SUI NEGOZI DI ABBIGLIAMENTO LA “TEMPESTA PERFETTA” DEL COMBINATO PIOGGIA – INIZIO SALDI.
IL PRESIDENTE DI FEDERMODA ASCOM, PASQUALETTI: “SI ALLARGA LA FORCELLA TRA RICAVI E GUADAGNI”
“Fino a ieri la pioggia e tra quindici giorni i saldi: è la “tempesta perfetta” ai danni dei negozi che vendono abbigliamento”.
Esprime tutta la sua preoccupazione Franco Pasqualetti, presidente di Federmoda Ascom Padova di fronte ad un’estate che non accenna a venire avanti e all’incombenza, per contro, dei saldi, sempre più anticipati visti che quest’anno sono previsti a partire dal prossimo 2 luglio.
“Dai nostri colleghi che operano in città ed in provincia – continua il presidente di Federmoda Ascom – arrivano dati che fanno cadere le braccia: gli stock di vendita al momento non superano il 30% e l’impressione è che le due settimane che ci separano dall’avvio dei saldi non cambieranno di molto un trend ormai segnato: i consumatori aspetteranno ed i nostri bilanci ne risentiranno in modo significativo”.
Ma non è solo questo che preoccupa Pasqualetti.
“L’avvento dei social – continua il presidente di Federmoda Ascom Padova – ha modificato profondamente il modo di comunicare e soprattutto grandi catene, store monomarca ed outlet, li usano per aggirare norme che in teoria sono rigide e chiare ma che vengono by-passate con l’obiettivo di portare i clienti in negozio in anticipo rispetto all’avvio dei saldi ma con i prezzi già scontati”.
Una pratica diffusa, che penalizza il negozio di vicinato, ma che è praticamente impossibile sanzionare.
“Questo significa – continua Pasqualetti – che i saldi, nonostante rappresentino un lancio pubblicitario importante e praticamente a costo zero per tutti i negozi (e dunque non sia auspicabile una loro soppressione), rischiano di diventare, sempre di più, non le “vendite di fine stagione” ma “la stagione”. Il problema è che mentre i negozi sono costretti dai saldi ad applicare i prezzi ribassati sempre prima, le aziende fornitrici pretendono (e non potrebbe essere altrimenti) il pagamento delle fatture a prezzo pieno. Evidente, a questo punto, l’allargamento della forcella tra ricavi e guadagni con conseguenze che è facile dedurre visto che, nell’ultimo anno, sono stati 46 su un complessivo di 1989 i negozi del sistema moda (abbigliamento e calzature) che nella sola provincia di Padova hanno chiuso i battenti”.
Ciò nonostante si continua nell’impegno.
“Ed è un impegno – conclude il presidente di Federmoda Ascom Padova – che si traduce anche nella massima trasparenza nei confronti dei consumatori”.
Massima trasparenza che, in sintesi, prevede prezzi chiari (prezzo iniziale, prezzo scontato e percentuale di sconto), possibilità di cambiare anche il capo in saldo se difettoso, merce della stagione.
Padova 22 giugno 2016