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DDL SUL LAVORO AUTONOMO: IL GIUDIZIO DELL'ASCOM

DISEGNO DI LEGGE SUL LAVORO AUTONOMO.
POSITIVO, SEPPUR CON QUALCHE RISERVA, IL GIUDIZIO DELL'ASCOM
"E' un passo avanti importante, ma non vi è dubbio che si poteva fare di più".
Nicola Bertin, in Ascom Padova, guida il raggruppamento denominato "Servizi & Sviluppo", ovvero le attività che hanno un'anima professionale o sono professionali tout court ed il suo giudizio, positivo ma con riserva, è relativo al disegno di legge sul lavoro autonomo licenziato dal governo.
"Diciamo subito - continua Bertin - che il giudizio positivo nasce dal fatto che, per la prima volta in Italia, si pensa ad una regolazione quadro per cui il lavoro autonomo professionale è visto come un elemento fondamentale per la crescita del Paese. Un traguardo che stiamo inseguendo da anni per cui vale la pena sottolinearne il valore intrinseco di "riconoscimento". La qual cosa non è di poco conto".
Bertin apprezza soprattutto due aspetti del DDL: la deducibilità fiscale degli investimenti in formazione e la possibilità di accedere agli appalti pubblici che si aggiunge alla possibilità di fruire dei Fondi strutturali europei.
"Si tratta di misure - conviene il presidente di "Servizi & Sviluppo" Ascom Padova - che sicuramente accrescono la competitività dei professionisti che operano nel mercato e che contribuiscono a rafforzare la posizione contrattuale dei lavoratori autonomi quali contraenti deboli, soprattutto con riferimento ai ritardati pagamenti".

Fin qui le cose buone. Poi ce ne sono di meno buone.
"Purtroppo - puntualizza Bertin - rimangono fuori questioni fondamentali come la razionalizzazione del sistema previdenziale per garantire l'accesso ad una pensione adeguata e poi un'impostazione un po' troppo "generalista" lascia quel tanto di d'amaro in bocca a chi pensava di poter vedere il proprio ambito professionale meglio tutelato".
Apprezzabile, ma al tempo stesso criticabile, la previsione relativa alla sospensione, in caso di malattia o infortunio di lunga durata, dell'obbligo del versamento degli oneri previdenziali alle gestioni di appartenenza così come la tutela per la maternità.
"Se per i lavoratori dipendenti - conclude il presidente di "Servizi & Sviluppo" Ascom - viene previsto l'intervento da parte dell'Inps, non si capisce perché questo non debba avvenire anche nei confronti di chi, come i professionisti, conta solo sul proprio lavoro".
Come dire: una questione di equità!

 

Padova 3 febbraio 2016