DISAGI AGLI ESERCIZI COMMERCIALI DEL CENTRO STORICO PER LAVORI DI MANUTENZIONE ALLE LINEE DELL’ENERGIA ELETTRICA.
L’ASCOM DIFFIDA ENEL DISTRIBUZIONE
“Programmate gli interventi di manutenzione per evitare perdite economiche degli esercenti”.
Non va tanto per il sottile la raccomandata inviata dall’ufficio legale dell’Ascom ad Enel Distribuzione in seguito alle numerose segnalazioni provenienti da associati che operano in alcune aree del centro storico.
Segnalazioni che lamentano manutenzioni sulle linee elettriche giusto nel periodo prenatalizio con effetti deleteri sugli introiti di fine anno, spesso decisivi per far quadrare i bilanci o, come ha avuto modo di ricordare di recente il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, “determinanti per convincere i titolari d’impresa a proseguire o, viceversa, a chiudere l’attività”.
“Evidenziamo – scrive l’ufficio legale dell’Associazione Commercianti – che la manutenzione effettuata dai Vostri tecnici alle linee dell’energia elettrica nel periodo prenatalizio sta causando, oltre che notevoli disagi agli esercenti, anche notevoli danni economici”.
“Vi invitiamo e diffidiamo – continua l’ufficio legale dell’associazione di piazza Bardella – a programmare ed eseguire gli interventi di manutenzione in altri diversi periodi che possano avere un impatto meno rilevante sulle perdite economiche degli esercenti”.
E conclude:
“Qualora dovessero ripetersi in futuro disagi analoghi a quelli che ci sono stati segnalati, dovremo a nostra volta intervenire presso le sedi che saranno ritenute opportune”.
Insomma, c’è tutta l’intenzione di non lasciar passare la cosa sotto silenzio.
“Di sicuro – aggiungono negli uffici dell’Ascom – non ci basterà la risposta “classica” dell’improcrastinabilità dei lavori che diventano tali solo perché non si fanno le manutenzioni per tempo. Ed è questo ciò a cui puntiamo per rispetto di chi, come i commercianti, paga un servizio che, in fatto di costi, resta il più salato d’Europa con differenze che vanno dal 36,9% in più rispetto al Belgio, al 38,1 in più della Spagna, al 53,7 in più della Francia e addirittura al 78,1 per cento in più rispetto ai Paesi Bassi!”
Padova 12 dicembre 2016