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LAVORATORI STAGIONALI: COSTO DEDUCIBILE DALL’IRAP

SODDISFAZIONE DEI PRESIDENTI DI ASCOM PADOVA HOTELS E DELL'ASSOCIAZIONE ALBERGATORI DI ABANO MONTEGROTTO
Pari dignità, nelle imprese turistiche, tra lavoro stagionale e lavoro a tempo indeterminato.
E’ un altro degli aspetti innovativi introdotti dalla legge di stabilità per l’anno 2016 che ammette la deducibilità dall’IRAP del costo del lavoro dei lavoratori stagionali.
In particolare la deduzione è ammessa, nei limiti del 70 per cento della differenza prevista, calcolata per ogni lavoratore stagionale impiegato per almeno centoventi giorni per due periodi d’imposta, a decorrere dal secondo contratto stipulato con lo stesso datore di lavoro nell’arco temporale di due anni a partire dalla data di cessazione del precedente contratto.
“A dirla in questa maniera è indubbiamente complesso – commenta Monica Soranzo, presidente di Ascom Padova Hotels Federalberghi – ma al di là delle questioni squisitamente burocratiche c’è la novità di fondo che si riconosce alle imprese del comparto turistico, e quindi in particolare al settore alberghiero, una “titolarità” a ricorrere al lavoro stagionale che prima non era contemplata”.
Il risultato giunge a coronamento di una pluriennale azione svolta da Federalberghi Confcommercio, che annovera le intese sulla stagionalità sottoscritte da Federalberghi e Faita insieme alle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, così come l’azione di sensibilizzazione delle forze politiche svolta anche durante la discussione del disegno di legge di stabilità per l’anno 2015.

“Potrebbe sembrare un provvedimento di portata limitata – è la valutazione di Emanuele Boaretto, presidente dell'Associazione Albergatori di Abano Montegrotto – ma invece si tratta di un passo in avanti importante perché libera il campo da tutta una serie di pregiudizi nei confronti del nostro lavoro che non hanno motivo di esistere”.
Bene dunque l’innovazione introdotta con la legge di stabilità anche se la questione “principe” per l’hotellerie della nostra provincia, restano pur sempre i problemi connessi alla remunerazione delle camere.
“Dobbiamo fare in modo – concludono i due presidenti – che Padova e le Terme diventino sempre più meta ambita del turismo interno ed internazionale. Le carte in regola per trasformare l’ambizione in realtà le abbiamo, non resta che coinvolgere quanti più attori possibili (istituzionali e privati) per far sì che qualche buon risultato registrato in queste settimane divenga un dato consolidato nell’arco dell’intero anno”.
 

Padova 12 gennaio 2016