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LE "BAKERY CAFE" ANCHE NEL PADOVANO

ANCHE NEL PADOVANO CRESCONO LE “BAKERY CAFE’” ED AUMENTANO I CONSUMI DI PRODOTTI DI PASTICCERIA REALIZZATI DAI PANIFICATORI.
IL PRESIDENTE DEI PANETTIERI DELL’ASCOM, QUARTESAN: “NUOVE TENDENZE CHE POSSONO AVVICINARE I GIOVANI ALLA PROFESSIONE”
La “quotidianità” come marketing avanzato. Nel senso che il passaggio quotidiano dal panettiere sta spingendo anche i consumi della pasticceria creata dai fornai.
La notizia arriva dal Sigep di Rimini e conferma che nell’anno appena passato le vendite dei dolci creati dai panettieri sono cresciute del 2% con una crescita robusta delle brioches (+8%) e dei prodotti da ricorrenza (panettoni, pandori e colombe) saliti di una percentuale analoga.
Quotidianità, ma non solo.
“L’indagine – spiega il presidente dei panificatori dell’Ascom, Carlo Quartesan – sottolinea come siano state le scelte degli operatori a favore della qualità della produzione a dare una scossa ad un comparto che sta comunque rapidamente cambiando”.
Ed il cambiamento ha un nome: si chiama “bakery cafe”, ovvero il panificio caffetteria, un modo molto moderno ed in rapida espansione che sta conquistando anche i consumatori padovani.
“Più di un collega – continua Quartesan – ha abbracciato questa soluzione che abbina alla tradizionale qualità riconosciuta ai panificatori e che gli stessi implementano grazie ad una formazione continua che all’Ascom è garantita dall’AAMA, anche un avvicinamento ad un target di consumatori che deve combinare l’orario di lavoro con le esigenze alimentari”.

Dunque antico e moderno insieme per ridare vigore ad una professione che vuole fare della qualità il proprio baluardo contro l’invasione del prodotto surgelato che è uno dei cavalli di battaglia della grande distribuzione organizzata.
“Per ciò che ci riguarda – conclude il presidente dei panificatori dell’Ascom – noi garantiamo un prodotto freschissimo, rigorosamente di giornata e senza additivi di qualsivoglia genere. Il fatto che i consumatori apprezzino questa nostra scelta e la trasferiscano anche sui prodotti di pasticceria che sforniamo quotidianamente è un’iniezione di fiducia nei confronti di un’attività non facile ma straordinariamente bella e che, alla luce di queste nuove tendenze dei consumatori, credo possa diventare appetibile anche per i nostri giovani”.

 

Padova, 28 gennaio 2016