DOPO LA PIOGGIA ARRIVANO LE “SAGRE TAROCCHE” E L’ASCOM, A TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA DEI CONSUMATORI, CHIEDE L’INTERVENTO DEL PREFETTO.
IL PRESIDENTE BERTIN: “DISPARITA’ DI TRATTAMENTO”
Se Giove pluvio lascerà (finalmente) posto al caldo sole dell’estate, c’è da giurare che riprenderanno a pieno regime anche le “sagre tarocche”, ovvero quelle feste a tema che nulla hanno a che fare con la tradizione e che propongono menu del tutto “fuori luogo” con alimenti importati chissà da chi e chissà da dove senza garanzia alcuna.
Una concorrenza sleale non da poco nei confronti degli esercizi pubblici in sede fissa soprattutto perchè tali iniziative si propongono alla stregua di veri e propri “ristoranti” all’aperto, con tanto di menu e cassa, facendo ampio uso di stoviglie di plastica, ma senza essere sottoposti, da parte dei Comuni che viceversa dovrebbero attivarsi, agli stretti controlli igienico sanitari riservati invece ai pubblici esercizi.
Ecco allora che dall’Ascom, sotto forma di lettera/appello, arriva l’invito al Prefetto, Patrizia Impresa, affinchè il suo ufficio si faccia parte in causa per il rispetto delle normative nel contesto dell’effettuazione di sagre e feste popolari.
“Una prima evidenza che indichiamo nella missiva – spiega il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin - riguarda le normative igienico-sanitarie. Crediamo infatti sia doveroso che queste vengano puntualmente rispettate, non solo per tutelare quelle attività in sede fissa (ristoranti, pizzerie, ecc.) che lo fanno, ma anche e soprattutto per tutelare un bene assolutamente importante per la nostra società qual è la salute pubblica”.
Da qui la richiesta di intervento del Prefetto nei confronti dei Comuni affinchè provvedano ad effettuare controlli preventivi per evitare spiacevoli conseguenze e per assicurare ai consumatori quella tranquillità che invece possono riscontrare nei ristoranti.
“Il nostro obiettivo – continua Bertin citando la lettera al Prefetto Impresa – lungi dal contestare la legittimità e la correttezza di feste e sagre tradizionali, è quello di segnalare un’evidente disparità di trattamento non solo nei confronti delle attività commerciali, ma anche rispetto a spettacoli e intrattenimenti organizzati da circoli privati, relativamente all’ottenimento dell'autorizzazione di agibilità, con parere della competente Commissione di Vigilanza, quindi con l'obbligo, a cui sono chiamati gli organizzatori di questi eventi, di predisporre uno specifico piano di emergenza”.
Senza contare che ci sono poi spettacoli e intrattenimenti per i quali sarebbe opportuno prevedere l'obbligo del rilascio della licenza di cui all'articolo 68 del testo unico di PS e le necessarie verifiche della Commissione di vigilanza, visti i rischi potenziali per il pubblico in termini di sicurezza ed indipendentemente dalla presenza o meno di strutture destinate agli spettatori.
Ultimo paragrafo del “cahier de doleance” che l’Ascom presenta al Prefetto, ma non ultimo per possibili conseguenze, il capitolo prevenzione incendi, la cui normativa in alcuni casi si può applicare anche a sagre e feste.
“Si tratta - conclude il presidente dell’Ascom richiamando l’appello al Prefetto - di garantire gli stessi standard di sicurezza ad attività che per certi versi ricalcano quelle di un ristorante e di un bar. Una cosa non si capisce: se i rischi per i partecipanti sono gli stessi, perché in un caso si pretendono importanti adempimenti e nell’altro non si provvede neppure ad un elementare controllo dei requisiti minimi?”
La domanda, oltre che al Prefetto, Bertin la formula nei confronti di tutti i sindaci. E ovviamente attende risposta.
Padova 21 giugno 2016