E’ l’equivalente del segreto di Pulcinella: i saldi ufficiali partiranno martedì 5 gennaio ma, nel frattempo, è tutto un proliferare di sms, e-mail, WhatsApp e Facebook che annunciano sconti già in essere.
“Chi dispone di una lista di clienti – commenta il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – li contatta in anticipo segnalando che, di fatto, per loro i saldi sono già partiti e così by-passano la normativa che, in verità, sarebbe anche piuttosto ferrea”.
Dunque una vittoria dei “furbetti”?
“Vittoria non so – continua Bertin – di sicuro scorrettezza e, comunque, anche rischio per il consumatore”.
Rischio?
Rischio. All’Ascom mettono infatti in guardia dagli acquisti effettuati in anticipo.
“La norma – precisa il presidente di Federmoda Ascom Padova, Franco Pasqualetti – è chiara e prevede tutta una serie di garanzie nei confronti del cliente”.
Vediamole dunque queste garanzie. I prodotti esposti per la vendita nelle vetrine esterne o all’ingresso del locale e nelle immediate adiacenze dell’esercizio o su aree pubbliche o sui banchi di vendita devono indicare in modo chiaro e ben leggibile il prezzo di vendita al pubblico, mediante l’uso di un cartellino o similare. Il cartellino deve indicare con precisione prezzo originario, percentuale di sconto e prezzo finale. In caso di difetti o mancata corrispondenza rispetto alle caratteristiche descritte prima della vendita il cliente ha diritto, al ripristino, senza spese, della conformità del bene mediante riparazione o, a scelta, sostituzione e comunque ad una riduzione adeguata del prezzo o all’annullamento della vendita se il venditore non provvede alla riparazione o alla sostituzione del bene.
“Tutto questo – continua Pasqualetti – nelle svendite anticipate non esiste. Non c’è certezza del prezzo di partenza, non c’è certezza dello sconto (a me potrebbero fare il 30% e ad un altro il 50%) e via di questo passo”.
E’ logico: tutti i commercianti vogliono offrire ai propri clienti i prodotti migliori a prezzi competitivi e per questo si fa affidamento sui saldi.
“Ma fino alla data d’inizio ufficiale – commentano all’ufficio commercio interno dell’Ascom - sarebbe bene che tutti rispettassero le regole. La crisi che ora sembra in fase di superamento ha colpito duramente e non è il caso, in una fase di ripresa della fiducia, farci del male da soli”.
Purtroppo, in questa battaglia per la trasparenza, anche le norme non aiutano. E così, per un Veneto che vieta le vendite promozionali nei 30 giorni che precedono i saldi, c’è un Friuli-Venezia Giulia che ha liberalizzato tutto così come la semplice multa, senza la pena accessoria della chiusura in caso di violazione delle norme, è pesantissima per il piccolo negozio e trascurabile per la grande catena.
“Così finisce che quest’ultima – commenta amaro il presidente Bertin - in barba alla legge, se ne frega sia delle norme che delle multe, incassa in anticipo e fa concorrenza sleale”.
In ogni caso restano pur sempre validi alcuni concetti base: qualità, conoscenza del venditore, assistenza post-vendita sono “plus” che meritano di essere tenuti in debito conto.
Padova 2 gennaio 2016