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SEQUESTRO DI BOTTIGLIE DI FALSO AMARONE ALL'AUCHAN

IL PRESIDENTE DELL’ASCOM, PATRIZIO BERTIN: “GIUSTO PERSEGUIRE E SANZIONARE CHI SBAGLIA E, PER CONTRO, FIDARSI DEI NEGOZI DI VICINATO DI ALIMENTARI”.
E CONDENSA IL CONCETTO IN UNO SLOGAN: “A NATALE REGALATE QUALITA’”
Amareggiato per l’Amarone.
Il sequestro avvenuto all’Auchan delle bottiglie di falso Amarone Valpolicella si presta ad una valutazione alla quale il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, non si sottrae.
“A parte il fatto che mi sembra strano – commenta Bertin – che l’ufficio acquisti di una catena di così grande rilevanza cada in un errore così grossolano, un paio di considerazioni credo debbano essere fatte”.

E le considerazioni afferiscono sia al momento della vendita che, soprattutto, alla qualità dei prodotti.
“Purtroppo – continua il presidente dell’Ascom – l’aver abbinato la vendita del falso amarone ad un momento come il Black Friday ha ingenerato nei consumatori la convinzione che il prodotto potesse scontare un prezzo così basso perché frutto della giornata. Invece era frutto di una falsificazione che giustamente gli organi di controllo hanno perseguito e la Forestale ha sanzionato con il sequestro”.
Problema annoso quello della contraffazione che l’Ascom da anni combatte e che, come il falso Amarone conferma, non riguarda solo abbigliamento, oggettistica, elettronica e farmaci, ma entra pesantemente anche nell’alimentare.

“Per fortuna – sottolinea il presidente Bertin – la Guardia di Finanza e, più in generale tutte le forze dell’ordine, ci hanno sempre sostenuto in questa battaglia che, per quanto ci riguarda, ci ha visti impegnati soprattutto a contrastare gli ingrosso cinesi sorti come funghi in zona industriale, ma che è diffusissima e non risparmia i centri della provincia”.
Ma c’è, infine, un’altra questione che non sfugge a Bertin.
“I negozi di alimentari, quelli che la tradizione ci ha consegnato come “casoini” ma che oggi sono veri e propri “terminali di consulenza alimentare”, sono una garanzia nei confronti della qualità. Certo: la qualità costa, ma mi sembra evidente che visto che l’alimentare è ciò con cui ci nutriamo, forse è meglio spendere qualcosa in più per garantirsi non solo un prodotto sano, ma anche un prodotto che sia effettivamente quello che ci viene indicato in etichetta. Un discorso che mi sento di caldeggiare soprattutto in questo periodo natalizio, non solo per l’alimentare ma per tutti i negozi di vicinato dove il commerciante ci mette la faccia. Se posso condensare il concetto in uno slogan direi: “A Natale regalate qualità”!”

 

Padova 1 dicembre 2016



Padova 30 novembre 2016