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STOP AI B&B ABUSIVI PER UN PROBLEMA DI CONCORRENZA E SICUREZZA

LO CHIEDE L’ASCOM: “ADESSO OLTRE CHE UN PROBLEMA DI CONCORRENZA SLEALE E’ ANCHE UN PROBLEMA DI SICUREZZA”
A suo tempo fece notizia: B & B abusivo in zona stazione gestito da cinesi che non solo offriva alloggio ma, all inclusive, prevedeva anche la cena alle 18.
Gli albergatori di Federalberghi Ascom Padova, di fronte a quello sfregio delle regole (nessun rispetto dell’articolo 109 della legge di pubblica sicurezza che impone di accertare l’identità di chi si ospita e, meno che mai, nessun rispetto delle norme tributarie ed igienico-sanitarie) protestarono la loro contrarietà richiedendo controlli più stringenti e, soprattutto, possibilità di sanzionare i responsabili in maniera più efficace.
Denunce ne sono seguite a ripetizione così come non sono mancate, in questi anni, le prese di posizione di Federalberghi regionale che ha persino scritto, a suo tempo, a tutti i prefetti del Veneto per esortarli ad un giro di vite e ad individuare con la collaborazione di vigili e Guardia di finanza, i siti affittati ai turisti.
“Le strutture sottotraccia – scriveva Federalberghi Confcommercio - sono una nota dolente non solo per chi opera nel settore in modo corretto e trasparente, ma anche per le casse dei Comuni e la sicurezza pubblica”
Ed è su quest’ultimo aspetto (cioè quello della sicurezza pubblica) che ciò che due anni fa poteva essere un desiderio degli operatori del settore, adesso è diventato una priorità per l’intera comunità.
“Il problema — sottolinea il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin — è che “grazie” a queste strutture abusive transitano in città persone di cui non abbiamo nessuna informazione. E questo, alla luce delle drammatiche vicende internazionali e anche in considerazione che il “rischio zero” non esiste e nonostante che le forze dell’ordine abbiano “attenzionato” i luoghi più “sensibili”, è un problema che va risolto”.
Come spesso accade, sono le norme quelle che appaiono inadeguate.

“Le leggi regionali – spiega Monica Soranzo, presidente degli albergatori dell’Ascom - disciplinano la recettività sul territorio ma nelle località turistiche, soprattutto nelle città d’arte, ci sono aree grigie in cui l’affitto di alloggi turistici non è soggetto ad alcuna norma. Ciò non va solo contro il principio della leale concorrenza, ma rende anche inefficace le statistiche sulle presenze turistiche, minaccia la sicurezza connessa alla denuncia di pubblica sicurezza ed evita il pagamento, la dove previsto, anche della tassa di soggiorno”.
Qualche riprova? La sanzione per l’abuso è di 5mila euro ma la multa, se si impedisce ai vigili il controllo è di appena 500. Inoltre uno può affittare per uso turistico un alloggio senza aprire partita Iva, perché lo consente la legge nazionale del 1998, che però impone di emettere fattura.
“Quasi una grida manzoniana – ironizza Soranzo – in un tempo in cui su internet si può trovare di tutto e tutto rigorosamente esentasse!”
Servono dunque i controlli delle autorità ma molto utile si rivelerebbe anche un intervento dei singoli cittadini.
“Un residente vicino a un B&B fasullo che non espone nessuna insegna – conclude Bertin – ma che si capisce che ospita persone visto il continuo via vai, è bene che lo segnali ai vigili o che lo segnali anche a noi che potremo attivarci per attivare controlli mirati”.
Il tutto, come si diceva, con un duplice obiettivo: difendere il lavoro di chi opera correttamente ma, di questi tempi, anche un controllo di chi arriva nel nostro territorio.

 

Padova, 20 luglio 2016