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URGENTE LA RIFORMA DEI CONFIDI DA PARTE DEL GOVERNO

SOLO L’8,4% DELLE IMPRESE FINANZIATO DAL SISTEMA BANCARIO ED UNA SU QUATTRO PREFERISCE “ALTRE FONTI DI FINANZIAMENTO”.
IL PRESIDENTE DELL’ASCOM, BERTIN: “ALTI RISCHI DI INFILTRAZIONI, IL GOVERNO VARI IN FRETTA LA RIFORMA DEI CONFIDI”
Il tempo che il governo si è dato per avviare la riforma dei confidi è pari a sei mesi da quando, lo scorso 5 luglio, la Camera ha definitivamente avviato il rafforzamento del sistema dei confidi a sostegno di piccole imprese e professionisti.
“Troppo – commenta il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – visto e considerato che sulle difficoltà delle pmi di accedere al credito rischia il nostro sistema economico”.
Ma andiamo con ordine partendo dai dati che confermano (lo ha detto non più tardi di tre giorni fa l’Osservatorio Credito Confcommercio realizzato in collaborazione con Format Research) che nel secondo trimestre 2016 solo l’8,4% delle imprese risulta effettivamente finanziato dal sistema bancario ma soprattutto che quasi un'impresa su quattro, pur avendo bisogno di credito, evita di chiederlo a causa della scarsa fiducia nella situazione economica, per il timore di vedere respinta la propria richiesta, o perché preferisce rivolgersi ad altre fonti di finanziamento.
“E quest’ultimo è il problema più grosso – continua Bertin – perché in quelle “altre fonti di finanziamento” non c’è solo il welfare familiare (che pur esiste, anche se sempre più contratto) ma c’è soprattutto l’insinuarsi della criminalità come dimostrano le indagini della magistratura che scopre collegamenti pericolosi con mafie di vario tipo e provenienza che grazie a prestiti usurai arrivano, in breve tempo, a sostituirsi all’imprenditore”.
Serve dunque un’accelerata da parte del governo al fine di avviare quanto prima una riforma che dovrà disciplinare le modalità di contribuzione degli enti pubblici finalizzate alla patrimonializzazione dei confidi, ora essenzialmente tributari di contributi regionali e delle Camere di Commercio.
“Quello che appare in tutta evidenza – conclude il presidente dell’Ascom – è che dei confidi, soprattutto di quelli che operano nel nostro contesto regionale e tra i quali il nostro Fidi Impresa e Turismo Veneto è uno dei maggiori, dei più capitalizzati e dunque più garantiti, ci si può fidare. Non direi altrettanto di taluni istituti di credito che hanno dilapidato il patrimonio economico e anche sociale di un’intera regione!”

 

Padova 4 agosto 2016