NON SE NE PARLA ED IL COMMISSARIO PENTA NON PERMETTA CHE QUALCUNO POSSA PENSARE AD UN INIZIO CELERE DEI LAVORI IN QUEL SITO”.
Passano i giorni ma la preoccupazione non scema.
“E non potrebbe essere altrimenti – esordisce il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – visto che sul tema spinosissimo delle possibili nuove grandi strutture di vendita, i problemi si sommano”.
Il riferimento è all’ipotesi di nuovo centro commerciale al capolinea nord del tram, sul quale si sono puntati gli occhi di un gruppo tedesco e che anticipazioni di stampa fanno temere possa, in qualche modo, essere già posto all’attenzione del commissario Michele Penta.
“Al commissario – continua Bertin – che nei prossimi giorni vorremmo poter incontrare per capire fino a che punto la sentenza del Tar che ha evidenziato l’errore dell’ex amministrazione Bitonci e che sta preoccupando non poco i commercianti padovani, rappresenti un “vulnus” in grado di spalancare le porte alla grande distribuzione organizzata, diremo che la nostra contrarietà è totale anche su Pontevigodarzere dove se era già gravemente lesiva degli equilibri la destinazione residenziale/commerciale precedentemente prevista, il mantenimento della sola destinazione commerciale si abbatterebbe sul piccolo commercio senza neppure poter contare su un aumento dei residenti”.
Dunque, il commissario Penta non permetta che qualcuno possa pensare ad un inizio celere dei lavori in quel sito.
Ma l’Ascom, in questi giorni di fibrillazione successivi alla notizia della sentenza del Tar, non guarda solo a Palazzo Moroni con l’obiettivo di scongiurare qualsiasi “avventura”, ma guarda anche a Palazzo Balbi, sede della giunta regionale, per poter ottenere un incontro che chiarisca come si siano svolti esattamente gli scambi di informazioni tra Comune e Regione.
“Di fronte ad un ex sindaco – precisa il presidente dell’Ascom - che sostiene di essersi mosso “nel perimetro definito dalla Regione” e di fronte alle accuse di “fare politica” che mi vengono mosse da personaggi che mi invitano a dimettermi non si sa bene da che cosa visto che non ho cariche pubbliche e non ambisco a candidarmi a ricoprirle a differenza di chi mi sollecita a farlo, la parola della Regione avrebbe il pregio di essere risolutiva”.
Infine un richiamo all’attività di contrasto intrapresa dall’Ascom più di dieci anni fa.
“La storia – conclude Bertin – non è modificabile e la storia (minore fin che si vuole ma importante per i commercianti la cui difesa è l’unica nostra preoccupazione) dimostra che ogni volta che la nascita di un centro commerciale ha minacciato il commercio di vicinato di un determinato territorio della nostra provincia, qualsiasi fosse il colore politico di chi in quel momento amministrava, noi ci siamo messi di traverso. Spesso abbiamo vinto, qualche volta abbiamo perso. Ma sempre combattendo alla luce del sole!”
Padova 4 gennaio 2017