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INTERVENTO DELLA REGIONE VENETO PER NORMARE SAGRE E FIERE

UNA DELIBERA DELLA REGIONE VENETO DETTA LE LINEE GUIDA PER METTERE ORDINE A FIERE E SAGRE.
BERTIN (ASCOM PADOVA): “GRAZIE ALL’ASSESSORE REGIONALE MARCATO SI METTE MANO AD UN PROBLEMA ANNOSO”
Potrebbe essere la volta buona che le “sagre tarocche”, come amano definirle all’Ascom, trovino una limitazione visto che una delibera della Regione Veneto detta ora le linee guida per i Comuni al fine di mettere ordine alle manifestazioni temporanee che, non di rado, vanno a sovrapporsi, in primis, all’attività di ristoranti e bar.
“Adesso la palla è nel campo dell’Anci Veneto – dichiara il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – che dovrà trovare, in collaborazione con le nostre rappresentanze nazionali e col Governo, una regolazione delle attività che offrono cibi e bevande. Per parte nostra non possiamo fare altro che ringraziare l’assessore regionale Marcato che ha messo mano ad un problema che si trascina da anni e che, ad ogni buona stagione, pende come una spada di Damocle sulle attività commerciali e ricettive in senso generale e, più in particolare, di somministrazione di alimenti e bevande”.
La novità è che adesso, nel Veneto, sagre e fiere dovranno essere calendarizzate.
"Negli anni passati – continua Bertin – abbiamo chiesto più volte una regolamentazione delle sagre e delle fiere, cercando di far comprendere non solo le distorsioni che queste comportano nei confronti del mercato dei pubblici esercizi, ma soprattutto le carenze in termini di igiene e sicurezza”.
Esattamente un anno fa l’Ascom aveva rivolto un appello al Prefetto affinchè il suo ufficio si facesse parte in causa per il rispetto delle normative nel contesto dell’effettuazione di sagre e feste popolari.

“Il nostro obiettivo – mette in chiaro il presidente dell’Ascom – oggi come allora non è mai stato quello di contestare la legittimità e la correttezza di feste e sagre che affondano le proprie radici in tradizioni talvolta centenarie, ma è quello di evidenziare disparità di trattamento non solo nei confronti delle attività commerciali, ma anche rispetto, ad esempio, a spettacoli e intrattenimenti organizzati da circoli privati”.
Ben venga dunque la calendarizzazione che avrà il pregio, se non altro, di stoppare sul nascere iniziative “inventate” la sera prima per il giorno dopo.
Programmare – conclude Bertin – non può essere un “optional”: deve essere la regola se non vogliamo, come avviene per i mercatini proposti ad ogni piè sospinto senza un’adeguata comunicazione, che sottraggano volumi d’affari agli operatori locali che, nel territorio, pagano le tasse e che si vedono sottrarre fette di mercato da chi arriva, incassa e se ne va”.


Padova 1° marzo 2017