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SITO DI E-COMMERCE RIMBALZA SUL NUMERO ASCOM: ATTENZIONE

COMPRANO SU INTERNET LE SCARPE, LE PAGANO, MA QUESTE NON VENGONO CONSEGNATE.
TELEFONANO, MA AL POSTO DELLA SOCIETA’ CHE VENDE CALZATURE SUL WEB, VENGONO INDIRIZZATI AD UN NUMERO DELL’ASCOM DI PADOVA.
“SITUAZIONE ANTIPATICA”
Si dice che una rondine non faccia primavera, così come una telefonata non giustifica che ci si metta sul “chi va là”.
Ma se le telefonate sono più d’una, arrivano all’Ascom che non c’entra nulla, e tutte lamentano che non sono state consegnate paia di scarpe regolarmente pagate, allora vale la pena andare più a fondo della questione.
Ed è ciò che ha fatto la segreteria di “Servizi & Sviluppo”, il raggruppamento delle attività del terziario “smart” dell’Ascom Confcommercio di Padova che, qualche anno addietro, aveva acquisito un dominio internet, “Rete Dipli”, poi dismesso ma, guarda caso, come ha avuto modo di confermare la Polizia Postale subito contattata dall’Ascom, depositato pari pari da un soggetto nello stato americano dell’Arizona.
“Purtroppo – spiegano all’Ascom – se si digita su Google “retedipli.it” il motore di ricerca apre la pagina di Saucony, società che vende scarpe attraverso l’e-commerce”.
Fin qui, si potrebbe dire, poco male anche se il fastidio di vedersi abbinati inopinatamente ad un marchio, non può far di certo felici. Il problema diventa però più consistente se, come hanno avuto modo di segnalare alcuni clienti di questa società, le scarpe, pur se regolarmente pagate, non sono mai arrivate a destinazione.
“A quel punto – continuano gli addetti della segreteria di “Servizi & Sviluppo” - i clienti per così dire “insoddisfatti” (ma il termine non rende esattamente l’idea dello stato d’animo di chi era all’altro capo della comunicazione) hanno digitato “retedipli.it ” e la schermata ha mostrato parte della famigerata copia cache di Google, riportando il nostro numero telefonico”.
Pensate un po’ la sorpresa che, nel primo caso, è stata derubricata come “un banale errore di comunicazione” ma che, alla seconda, è diventata più di un sospetto con relativa immediata “indagine” e relativi passi per porre fine a quella che, in ogni caso, è un’antipatica situazione.
Un classico problema di “memoria della rete” che l’ufficio preposto alla web sicurezza dell’Ascom ha subito comunicato a Google nella speranza che la copia cache possa venire prontamente rimossa.
“Ci dispiace – chiosa il presidente di Servizi & Sviluppo Ascom Padova, Nicola Bertin – che il nostro gruppo, che peraltro si occupa di organizzare le imprese di quello che un tempo si definiva “terziario avanzato” e che oggi è un po’ l’ala innovativa del comparto, sia finito nel mirino di acquirenti scontenti. Purtroppo, sulle disfunzioni della rete siamo assolutamente indifesi e i colossi che la gestiscono rispondono molto lentamente. Noi, d’altra parte, non vogliamo entrare nel merito di una vicenda che non ci riguarda se non per una sovrapposizione che, ripetiamo, è antipatica e speriamo venga al più presto sanata”.

 

Padova, 16 febbraio 2017