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L'ASCOM CHIEDE AI CANDIDATI DI ABANO IMPEGNO CONTRO LA BUROCRAZIA

AI CANDIDATI SINDACI DI ABANO TERME L’ASCOM CHIEDE UN IMPEGNO CHIARO CONTRO LA BUROCRAZIA.
IL PRESIDENTE MANDAMENTALE MICHELE GHIRALDO: “LA BUROCRAZIA SCORAGGIA QUALSIASI IDEA DI IMPRESA, SOPRATTUTTO TRA I GIOVANI”
Più che il deficit pubblico, più che la scarsa fiducia nel futuro, c’è un “muro di gomma” che respinge gli uomini e le donne di buona volontà: la burocrazia.
“E’ il male endemico del nostro Paese” – ha avuto modo di dire recentemente il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, sottolineando come, indipendentemente dal giudizio “politico” che sottende alla “questione voucher”, c’è una valutazione “tecnica” che attribuisce il successo dei “buoni lavoro” anche ad una sorta di “burocrazia zero” in grado di rendere tutto più semplice.
Il problema è che la burocrazia, soprattutto quando si tratta di piccole imprese, ha il potere di fiaccare anche i più motivati. Per cui: serve snellire.
“Ma se sul piano nazionale – commenta il presidente mandamentale dell’Ascom di Abano Terme, Michele Ghiraldo – le speranze sono legate alla volontà del governo di limitare gli effetti negativi che la burocrazia ha sul “sistema Paese”, c’è un livello locale che potrebbe essere risolto se solo la macchina comunale avesse delle direttive in questo senso”.
Arriva dunque dall’Ascom la proposta, evidentemente rivolta a chi si candida a governare la città per i prossimi anni, per una sorta di “burocrazia zero” applicata agli uffici tecnici del comune.
“Ferma restando la prevalenza del valore della legalità – continua Ghiraldo – e posti dei paletti ben precisi tra grandi e piccole imprese, tra documentazioni abnormi per applicare un’insegna o definire la concessione di un plateatico (da eliminare) e, viceversa, controllo cogente quando si tratta di sconvolgere l’assetto cittadino (leggasi nuovo centro commerciale in fronte a Villa Mainardi o 5 mila metri di centro commerciale in piazza Mercato), va detto che operare una riduzione della burocrazia avrebbe un grande valore anche in termini di sviluppo imprenditoriale”.
D’altra parte è cosa nota: come si è detto più sopra, più che il deficit pubblico, più che la scarsa fiducia nel futuro, c’è la spada di Damocle della burocrazia invadente ed invasiva che blocca soprattutto quei giovani che magari qualche idea imprenditoriale ce l’avrebbero ma sono condizionati (e scoraggiati) in primis dalle tasse ma subito dopo dalle “carte” (anche se queste hanno assunto l’aspetto di un file).
“Per gli operatori del commercio, del turismo e dei servizi – conclude Ghiraldo – un impegno chiaro contro la burocrazia che si annida negli uffici comunali è ciò che chiediamo ai candidati sindaci”.
La palla, adesso, è nel loro campo.

 

Abano Terme 1 giugno 2017