UNA PROMOZIONE MIRATA SULLE PROVINCE DI VERONA E VICENZA PORTA LA QUOTA DI VISITATORI VERONESI E VICENTINI AL 14%
La provenienza più curiosa, se si escludono i singalesi che tradizionalmente visitano “L’Europa in Prato” a margine della loro festa per il Santo, l’ha registrata direttamente il segretario provinciale della Fiva Ascom Confcommercio, Davide Gomiero.
“Ho “intercettato” – spiega Gomiero al termine di una tre giorni che non ha battuto ogni record solo perché lunedì 1° maggio la pioggia ha disturbato non poco il pomeriggio di una giornata che, per contro, era partita talmente bene da creare più di un ingorgo tra i 160 stand della rassegna – un gruppo di 19 ragazze belghe che hanno scelto Padova in concomitanza con la tredicesima edizione del mercato europeo organizzato dalla Fiva Confcommercio nazionale e locale e che hanno avuto parole entusiastiche non solo per la manifestazione in se stessa (dove peraltro il Belgio è sempre ben rappresentato con i produttori dei famosi ed apprezzati biscotti al cocco) ma soprattutto per Padova, “città bellissima – hanno detto - che non ha nulla da invidiare ad altre destinazioni” forse più pubblicizzate ma non per questo più interessanti”.
Gomiero ha coordinato un gruppetto di rilevatori che, a campione, nel corso delle tre giornate, ha monitorato le presenze a “L’Europa in Prato” con l’obiettivo di meglio individuare gli effetti della promozione e, soprattutto, definire il bacino di utenza.
“La scelta di implementare i messaggi pubblicitari nelle province di Vicenza e Verona – aggiunge il presidente della Fiva Ascom Confcommercio di Padova e regionale veneto, Ilario Sattin – ha premiato: dalle due province, secondo il nostro report che non ha valore scientifico ma è un buon metro di valutazione soprattutto per il futuro, è giunto il 14% dei visitatori, una quota decisamente interessante che, ovviamente, non è paragonabile coi locali che, tra Padova e provincia, hanno sfiorato il 65% (con la provincia ben attestata al 35%), mentre quote significative sono appannaggio anche delle altre province venete: Venezia al 5%, Belluno al 2%, Rovigo al 6% (a Rovigo si svolge ogni anno un’edizione del Mercato Europeo, per cui i polesani ne conoscono e ne apprezzano la qualità), Treviso al 4%”.
Percentuali più contenute, alcune da “zero vigola”, ma non per questo meno significative, hanno interessato anche altre regioni e pure altri Paesi.
“Abbiamo registrato provenienze “dedicate” (cioè persone venute apposta per la manifestazione in Prato della Valle) sia dal Friuli – Venezia Giulia che dal Trentino – Alto Adige, che infine dall’Emilia Romagna e dalla Lombardia – continua Gomiero – ma non sono mancati anche i visitatori di tantissime altre regioni italiane e di Paesi stranieri (in primis Germania, Austria e Francia) che erano a Padova per turismo ma che hanno apprezzato la manifestazione trovando modo, peraltro, anche di compiacersi della presenza di loro conterranei impegnati dietro i banchi”.
“I risultati del nostro sondaggio – chiosa il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – danno credito alla nostra filosofia: grandi manifestazioni, ben organizzate e ben promozionate, fanno sì che Padova sia una meta da visitare e da godere. Sapere che nei tre giorni de “L’Europa in Prato” Padova è stata la meta preferita da tantissimi “non padovani” (che poi diventano i migliori ambasciatori delle bellezze di Padova) ci conferma nell’insistere sulla necessità che la nostra città sviluppi un progetto di turismo non episodico ma frutto di una programmazione e di una visione della quale potranno trarre beneficio anche le attività commerciali prese nel loro complesso”.
Padova 3 maggio 2017