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FRANCO BIROLO ASSOLTO: SODDISFAZIONE DELL'ASCOM

L’ASCOM SALUTA CON SODDISFAZIONE L’ASSOLUZIONE DI FRANCO BIROLO.
IL PRESIDENTE BERTIN “MA LA POLITICA AFFRONTI LA QUESTIONE DELLA LEGITTIMA DIFESA”
Poco più di un anno fa, in occasione della sentenza di primo grado, il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, non aveva avuto dubbi e aveva detto:
“Una sentenza controversa che speriamo sia ribaltata in sede di appello”.
E adesso che in appello Franco Birolo, il tabaccaio di Civè di Correzzola, socio Ascom, è stato assolto, Bertin (che questa mattina gli ha espresso la rinnovata solidarietà) non nasconde la propria soddisfazione.
“Ne ero convinto prima, ne sono ancora più convinto adesso – continua il presidente dell’Ascom - è tempo che la politica affronti la questione di una modifica alle norme sulla legittima difesa che mi sembrano decisamente inadatte ai tempi che stiamo vivendo. Questo non significa sostenere la richiesta del porto d’armi da parte dei colleghi perché continuo a considerarla pericolosa e negativa, però sono convinto che la legge deve innanzitutto sanzionare l’azione criminosa iniziale comprendendo che chi viene assalito non può distinguere tra un’arma vera e un’arma giocattolo e se le sue intenzioni sono quelle di rubare un po’ di merce o di scagliarsi contro i familiari”.
Felice per il collega che archivia, almeno nella parte giudiziaria, un calvario che moralmente continuerà, purtroppo, ad accompagnarlo per gli anni a venire, Bertin allarga lo sguardo alle categorie oggi sempre più nel mirino di una malavita alla quale non fa difetto la spregiudicatezza, sicuramente favorita da un sistema sanzionatorio troppo blando.
“Benzinai, tabaccai, gioiellieri, ma anche baristi e attività insediate nelle aree periferiche – puntualizza Bertin - sono nel mirino di una malavita che sembra conoscere perfettamente i limiti della nostra legislazione e ne approfitta”.
Il tema della sicurezza torna quindi prepotentemente alla ribalta anche nelle valutazioni del mondo dell’impresa.
“La sentenza d’appello – chiarisce il presidente dell’Ascom – ha, per fortuna, disinnescato ciò che la sentenza di primo grado, nettamente sfavorevole al collega Birolo, aveva rischiato di instillare, ovvero una tolleranza nei confronti di chi, ospitato dal nostro Paese, non solo ne calpesta le regole ma sfrutta la nostra paura di sembrare razzisti per mettere a segno colpi che, troppo spesso, finiscono in tragedia.
“Quando siamo stati a Civè per portare la solidarietà dell’Ascom al collega Birolo – conclude Bertin – lo avevamo rincuorato convinti che alla fine la giustizia non avrebbe tradito le sue e le nostre attese che sono quelle di una categoria che si sente particolarmente esposta di fronte ad una criminalità grande e piccola che colpisce le aziende ma anche i singoli cittadini che non sono liberi di camminare in centro senza il timore, come purtroppo è avvenuto anche ieri sera ai danni di un’ex consigliera comunale alla quale va la nostra totale solidarietà, di essere aggrediti”.

 

Padova 15 marzo 2017