“RIGENERAZIONE URBANA” E’ LA PAROLA D’ORDINE PER LA PADOVA PROSSIMA VENTURA SECONDO IL PRESIDENTE DELL’ASCOM, PATRIZIO BERTIN.
LA “MAPPA” DEI LUOGHI CHE DEVONO TORNARE AD ESSERE AREE CENTRALI DELLO SVILUPPO CITTADINO PER RICHIAMARE INVESTIMENTI E GARANTIRE SICUREZZA
Dev’essere il tema dei prossimi anni.“ Ma cominciando dai prossimi mesi. Anzi: da adesso”.
Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom, non ha dubbi: la parola d’ordine per Padova deve essere “rigenerazione urbana”.“Perché sulla rigenerazione urbana – continua il presidente dell’Ascom – Padova si gioca il proprio avvenire”.
Non che la città sia all’anno zero, ma certamente c’è molto da fare.“Ovviamente la partita dell’ospedale – precisa Bertin – avrà un peso non indifferente. Noi, al di là degli aspetti legati alla nuova collocazione, siamo preoccupati per ciò che potrà essere il complesso di via Giustiniani se il “nuovo su vecchio”, come sembra, andrà incontro all’archiviazione”.
Ma per un ospedale che è la trasposizione plastica del concetto della quadratura del cerchio, altri siti o sono già in fase di “rigenerazione” o sarebbe utile lo diventassero.
"Ci fa piacere – aggiunge il presidente – che Beni Stabili abbia investito sull’ex Intendenza di Finanza in via San Biagio. Lì saranno realizzati una settantina di appartamenti che riporteranno vita in un’area che proprio il trasloco dell’Intendenza aveva contribuito a depotenziare”.
Un’area, quella di Borgo Altinate, nella quale l’Ascom sta investendo, in termini proprio di riqualificazione e rigenerazione, grazie al progetto condotto di concerto con l’Università del “Quadrilatero dei Sensi”, un marketing d’area che proprio attraverso l’affinità sensoriale (il cibo per il gusto, la musica per l’udito, i profumi per l’olfatto, i tessuti e la carta per il tatto e l’architettura per la vista), punta a mettere in risalto le attività economiche presenti in una porzione di città che ha grandi potenzialità, oltre che culturali e turistiche, anche economiche che potrebbero trovare ulteriore impulso dalla destinazione dell’ex Esattoria della Cassa di Risparmio in auditorium.
“Stiamo assistendo con favore all’impegno dell’Università – sottolinea Bertin – sia per ciò che riguarda la caserma Piave in riviera sia per ciò che riguarda l’importante recupero dell’ex Geriatrico in un’area, quella di piazza Mazzini, che necessita di una rigenerazione a tutto tondo”.
All’Ascom piace anche vedere che sono partiti i lavori di ristrutturazione della Casa Rossa in via Jacopo d’Avanzo (dove dovrebbe andare ad insediarsi l’Azienda Zero della sanità veneta) mentre timori vengono espressi sulle prospettive della Fiera che, soprattutto per la ricettività, rappresenta un volano non indifferente come ha dimostrato, qualche settimana fa, “Auto e Moto d’Epoca”.
“Siamo sempre convinti – dichiara Bertin – che l’ex Prandina debba diventare un parcheggio in grado di supportare le attività del centro. Una necessità, più ancora che un’opportunità, in vista della trasformazione di piazzale Boschetti in parco, così come siamo interessati a capire quale destinazione avrà il palazzo ex Inps in piazza Insurrezione”.
Chiara dunque la filosofia dell’Ascom: rigenerare la città per richiamare investimenti in un’ottica, comunque, di recupero dell’esistente.
“Che è l’esatto contrario – conclude Bertin – delle ipotesi, purtroppo incombenti, di realizzazione di nuove aree commerciali all’ingresso della città. Operazioni meramente speculative che non portano alcun beneficio non solo all’economia cittadina, ma anche alla sicurezza di chi a Padova ci vive e ci lavora”.
Padova 10 novembre 2017