IL PRESIDENTE DELL’ASCOM, PATRIZIO BERTIN: “OSPEDALE E DUE CARRARE: E’ UN GRANDE NATALE PER PADOVA E LA SUA PROVINCIA”.
E SU DUE CARRARE LANCIA UN’IDEA: “UNA GRANDE FESTA POPOLARE AL CATAJO RISERVATA A QUANTI SI SONO BATTUTI PER SCONFIGGERE IL “MOSTRO”
“Questo sì che è un grande Natale per Padova e per la sua provincia”.
Esprime tutta la sua soddisfazione il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, all’indomani della fortunata combinazione che ha fatto sì che, nel medesimo giorno, dopo mesi di battaglie e di dibattiti, di manifestazioni e di stimoli, giungessero in porto il varo dell’ospedale e lo stop all’ipercentro di Due Carrare.
“Naturalmente è una soddisfazione che non significa smobilitazione – continua il presidente – sia perché entrambi gli iter richiederanno ancora tempo, ma soprattutto perché l’esperienza ci insegna che la guardia non va mai abbassata”.
E’ contento, Bertin, che il lungo confronto sull’ospedale ricalchi la posizione dell’Ascom, preoccupata da un lato che non decollasse la nuova struttura in grado di garantire la continuità dell’eccellenza della Scuola padovana di medicina e dall’altro che la dismissione del Giustinianeo si trasformasse in chiusura dei molti esercizi commerciali che operano nell’area unitamente al potenziale degrado che sempre una zona dismessa rischia di portarsi appresso.
“Abbiamo tutti ben presente – sottolinea Bertin – cosa significhi per Padova via Anelli, così come abbiamo ben presente cosa significhino, in provincia, le caserme trasformate in precari centri di accoglienza per immigrati”.
Su Due Carrare, invece, teme i colpi di coda di un “mostro” che, sicuramente, venderà cara la pelle.
“In questo momento – aggiunge il presidente dell’Ascom – voglio però godermi la scelta della Sovrintendenza che ha accolto le preoccupazioni di una vastissima parte della popolazione e ha messo nell’angolo chi, gettando sul piatto i soldi di un fondo, pretendeva di piegare alla presunta “modernità” di un immenso scatolone, la “storia” di un territorio ben rappresentata dal Castello del Catajo”.
I prossimi mesi saranno dunque decisivi.
E potrebbero essere anche l’occasione giusta, magari a risultato conseguito definitivamente, per una grande festa popolare.
“E’ un’idea – la butta là Bertin - che lancio al proprietario del Castello, Sergio Cervellin: una grande festa negli spazi esterni del Catajo. Una festa come probabilmente il castello ne ha già viste nel corso dei secoli e alla quale invitare quanti (e sono tanti) si sono adoperati per mantenere l’integrità di un territorio che l’ipercentro targato Deda e non osteggiato dal sindaco Moro (anche se non abbiamo nulla di personale né con l’imprenditore né col sindaco), avrebbe irrimediabilmente compromesso ”.
PADOVA 22 DICEMBRE 2017