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ADDIO A GIORGIO SBROCCO, FIRMA STORICA DEL RUGBY ITALIANO


AVEVA RICEVUTO IL PREMIO SPECIALE DEL PRESIDENTE NEL CORSO DELLA SECONDA EDIZIONE DEL "MEMO GEREMIA"
Come un gigante buono, aveva ritirato con sobrietà il “Premio speciale del presidente” dalle mani di Patrizio Bertin, che nella seconda edizione del premio letterario sportivo "Memo Geremia" aveva voluto consegnare proprio a lui il riconoscimento, dedicato a chi nel mondo dello sport si era distinto per qualche cosa di speciale, per il libro “Vincenti” – Piazza Editore, scritto a quattro mani assieme ad Elena Barbini.
Un momento caratterizzato anche dal fuoriprogramma con il sindaco di Veggiano, Anna Lazzarini, che gli aveva dedicato una targa speciale di ringraziamento per aver formato ben 900 alunni nel corso di 30 anni di docenza di  educazione fisica proprio a Veggiano.
E infatti Giorgio Sbrocco era tante cose, ex giocatore e allenatore di rugby, una delle più belle firme del rugby italiano, anche docente universitario di “Teoria, tecnica e didattica del gioco del rugby”.
Un mondo, quello del rugby, che lo ha visto per tanti anni protagonista sui campi e che si è portato sempre nel cuore, caratterizzando tutte le sue scelte di vita.
Lascia un grande vuoto, Giorgio Sbrocco, anche perché aveva tanto ancora da dire e da fare, se una malattia crudele non avesse scelto proprio lui per portarselo via in pochissimo tempo.

Padova 4 aprile 2018