ALLA PRESENZA DEI VERTICI DELL’ASCOM (PRESIDENTE BERTIN E DIRETTORE GENERALE VENDRAMIN), DEL PROF. NARNE DEL DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE ED AMBIENTALE DELL’UNIVERSITA’ E DELL’ASSESSORE BRESSA FA LA SUA COMPARSA, NEL “QUADRILATERO DEI SENSI” IN BORGO ALTINATE IL TOTEM (UNO DEGLI ELEMENTI “VISIVI” DEL PROGETTO “CORTEGGIANDO PADOVA”), CHE CARATTERIZZERA’ UN’AREA CHE VUOLE TORNARE AI FASTI DI UN TEMPO
Ha fatto la sua comparsa, nel negozio Public di via Altinate, il totem che caratterizzerà il progetto del “Quadrilatero dei Sensi”, l’idea che l’Ascom e l’Università (nello specifico l’ICEA, il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale), sotto l’accattivante denominazione “Corteggiando Padova”, hanno proposto per dare nuovo impulso all’area che va sotto il nome di Borgo Altinate e che è compresa tra il Liston, via Altinate, Santa Sofia e via San Francesco.
Presentato poco più di un anno fa nel corso di un’assemblea pubblica alla quale sono intervenuti operatori economici e cittadini, il progetto punta a recuperare i caratteri distintivi di una zona che ha dovuto fare i conti, nel corso di tre lustri, con la chiusura del tribunale, del cinema Altino e dell’esattoria perdendo, con i suoi attrattori principali, anche la sua “anima”.
Ebbene, questa mattina, alla presenza dell’assessore Antonio Bressa, del presidente dell’Ascom Patrizio Bertin, del direttore generale Otello Vendramin e del prof. Edoardo Narne, docente presso l’Università e capofila di un gruppo di studenti che stanno mettendo anima e corpo in un’idea che si muove sulle orme di quel “rammendo” tanto caro all’architetto Renzo Piano, ha fatto la sua comparsa il prototipo del totem componibile che può essere espositore, cassa acustica, ripiano, ma anche tavolino del bar e che, con i suoi colori che ricordano le composizioni di Mondrian, mira a caratterizzare una zona che, come hanno sottolineato un po’ tutti gli intervenuti “ha grandi bellezze, grandi potenzialità, ma manca di un’idea centrale che ne valorizzi le specificità”.
“Un’area che ha tutte le precondizioni per ritornare ad essere una zona cruciale della città - ha detto il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin - e che, per farlo, focalizza nei cinque sensi la sua voglia di rinascita”.
Cinque sensi, lo ricordiamo, che rappresentano la traduzione di vocazioni antiche: il gusto che si esplica nei ristoranti e nelle trattorie dell’area; l’udito che consentirà di percepire la musica che il Pollini, il San Gaetano, Santa Sofia e, chissà, anche l’Altino, potranno diffondere a beneficio della vivibilità e dell’economia della zona.
La vista gode già di un patrimonio immobiliare di valore ma potrebbe arricchirsi dell’apporto della street art, così come il tatto sarà chiamato a dire la propria non solo nell’interattività del Musme, ma anche nelle stoffe, nelle pelli, nell’oggettistica presente nei negozi ed infine l’olfatto troverà nei negozi specializzati nei profumi, ma non solo, l’occasione per completare un’offerta che, come ha avuto modo di sottolineare il direttore generale dell’Ascom, Vendramin, vuole essere il “marchio di fabbrica”.di un’associazione che guarda avanti.
“Questo tipo di progettualità – ha osservato il presidente Bertin – può garantire a Padova quello sviluppo che è pure una risposta, concreta, allo strisciante degrado, anche di aree centrali, che il commercio, ostinatamente, non rinuncia a combattere in una prospettiva di crescita turistica della città”.
Soddisfatto anche l’assessore Bressa che nel progetto di riqualificazione della zona ha potuto constatare come l’”asse” che da via Porciglia porta al Santo, sia un’idea forte sulla quale scommettere per vivacizzare nuovi percorsi.
PADOVA 1° GIUGNO 2018