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TURISMO CULTURALE A PADOVA: BERTIN ESORTA A COGLIERE LE OPPORTUNITA'


A PADOVA SEMPRE PIU’ TURISTI INTERESSATI ALLA PROPOSTA CULTURALE E A SETTEMBRE SI APRE A PALAZZO ZABARELLA LA MOSTRA “GAUGUIN E GLI IMPRESSIONISTI”.
L’IDEA DEL PRESIDENTE DELL’ASCOM, PATRIZIO BERTIN: “LA CULTURA DEVE DIVENTARE VOLANO DELL’ECONOMIA”.
E CHIAMA A RACCOLTA ISTITUZIONI E CATEGORIE ECONOMICHE PER COGLIERE LE OPPORTUNITA’ 
L’appuntamento è per il 29 settembre.
Quel giorno, dopo un’attesa che, in appassionati e amanti dell’arte, sta montando, Palazzo Zabarella aprirà le proprie sale per ospitare la mostra di “Gauguin e gli Impressionisti” che rimarrà aperta fino al 27 gennaio dell’anno prossimo.
“Un evento di rilevanza mondiale – rileva Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova – che la città deve essere in grado di sfruttare al meglio”.
Non demorde il leader dei commercianti.
Dopo l’idea dell’arena della musica, eccolo sostenere l’esigenza che la cultura diventi volano per l’intero sistema economico padovano.
“Dalla nostra abbiamo i numeri – continua Bertin – che dicono che in città arrivano sempre più turisti interessati alla nostra proposta culturale. Solo che di tutto questo l’economia, intesa nel suo complesso, non ne trae i vantaggi che meriterebbe”.
L’impressione è che la visita agli Scrovegni, al Palazzo della Ragione, al Musme, alle mostre della Fondazione Bano finisca per tradursi in una “toccata e fuga” che non porta a ricadute positive.
“Se le previsioni verranno confermate – analizza il presidente dell’Ascom ConfcommercioGauguin porterà in città visitatori nell’ordine delle centinaia di migliaia. Sarebbe un delitto se anche questa dovesse diventare l’ennesima occasione persa di una città che ha moltissimo da offrire ma che fatica a ragionare in termini di realtà turistica”.
Ecco allora la proposta: “Mettiamo insieme le forze: da una parte le Istituzioni (Comune, Provincia, Camera di Commercio e Università), dall’altra le categorie economiche e studiamo, con il comune obiettivo di diventare un “player” di tutto rispetto del panorama turistico europeo, il modo per offrire un’occasione di crescita e di lavoro all’intera comunità”.
L’obiettivo dunque è chiaro ma l’idea, se la si vuole concretizzare già per la mostra degli Impressionisti, ha anche bisogno di “correre”.
“Credo che l’assessore Colasio – aggiunge Bertin – che so essere perfettamente in linea con le nostre idee, possa rappresentare il fulcro attorno al quale aggregare pubblico e privato. La mia convinzione è che se riuscissimo a “trattenere” in città per un pranzo o per un acquisto chi viene per una mostra o per un monumento, trasformeremmo intere zone e diverse attività da semplici “spettatori” del flusso turistico ed autentici “attori” di un nuovo modo di fare economia”.
Come?
“La cosa più semplice, così come già successo in altre città – ipotizza il presidente – sarebbe il fatto di poter abbinare sconto di negozio e ristorante a biglietto d’ingresso, ma si può fare senz’altro anche di più e di meglio”.
Lontano anni luce da quel concetto che “Con la cultura non si mangia”, Bertin conferma dunque la sua visione che vorrebbe per Padova un futuro fatto di grandi eventi da trasformare in grandi opportunità.
Dato il calcio d’inizio, la palla è adesso nel campo delle Istituzioni. 
“A loro il compito – conclude Bertin – di giocarla al meglio dando vita ad un gioco di squadra del quale vogliamo essere parte attiva con l’obiettivo di fare subito goal. Perché è risaputo che, molto spesso, chi va in vantaggio vince anche la partita e Padova ha bisogno di vincere la partita del futuro”.

Padova 24 luglio 2018