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LE CATEGORIE ECONOMICHE DEVONO PROGETTARE IL FUTURO ASSIEME ALLA NUOVA CAMERA DI COMMERCIO


I DUBBI DELL’ASCOM SULLA DIFFICOLTA’ DI PROGETTUALITA’ STRATEGICA PER FARE DELLA REALTA’ PADOVANA UN’ECCELLENZA TURISTICO-COMMERCIALE.

IL PRESIDENTE BERTIN: “LE CATEGORIE ECONOMICHE CHIAMATE, ATTRAVERSO LA NUOVA CAMERA DI COMMERCIO, A PROGETTARE UN FUTURO NEL QUALE POI SONO CHIAMATE AD INVESTIRE”
I dettagli vanno bene purchè non si perda di vista la visione d’insieme e, soprattutto, non si perda di vista la grande progettualità.
“Vedo con piacere – dichiara il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – che il nostro pressing sui parcheggi (Prandina ma anche Pp1) sta ottenendo ottimi riscontri da parte di tutti (Comune in primis), però non vorrei che i risultati sul piano tattico facessero perdere di vista quelli sul piano strategico”.
Bertin non disconosce il valore delle scelte di Palazzo Moroni, però è preoccupato.
“Quando leggo che l’alta velocità potrebbe subire uno stop – spiega – rimango letteralmente basito perché se non procediamo spediti nella realizzazione delle infrastrutture, non possiamo pretendere per la nostra città un ruolo da “top player” nel panorama turistico dei prossimi anni”.
In realtà non di sola alta velocità dovrebbe nutrirsi una città che aspira, attraverso il nuovo ospedale, l’arena della musica, l’urbs picta e le infinite connessioni tra turismo storico-artistico, religioso, ambientale, fieristico e termale a costituire uno dei poli turistici (e, per conseguenza, anche commerciali) più significativi nel pur notevole panorama regionale.
“In verità – continua Bertin – sono anni che sosteniamo l’indispensabile necessità di un collegamento con l’aeroporto, una metropolitana di superficie che arrivi fino all’area termale e che sia in grado di ridurre i tempi che attualmente sono biblici per una distanza che, in una qualsiasi città del mondo, sono risibili e, invece, per noi, sono una barriera difficile da superare”.
Ciò che il presidente dell’Ascom intende sottolineare è dunque l’esigenza di non perdere di vista i grandi temi e, soprattutto, di condividere i processi con chi poi sarà chiamato ad investire sul futuro della città e della provincia.
“La nuova compagine camerale – aggiunge – ha tutte le carte in regola per proporre, analizzare e promuovere uno sviluppo che necessariamente deve vedere coinvolte le categorie economiche che, in ultima analisi, sono quelle chiamate dapprima a credere nello sviluppo della realtà locale e poi ad impegnarsi perché quello sviluppo da progetto diventi realtà”.
Bene dunque, come si diceva, le soluzioni tattiche che aiutano a risolvere i problemi contingenti, ma guai a limitarsi a governare l’immediato rinunciando ad una visione del futuro.
“Dobbiamo stare attenti – conclude metaforicamente Bertin – ad evitare di pensare a come arredare il primo piano dello stabile quando non abbiamo ancora avviato gli scavi per realizzare le fondamenta!”

Padova 30 luglio 2018