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L'ASCOM "ADOTTA UN RICERCATORE" DEL VIMM PER LA RICERCA

vimm dicembre
I 25 MILA EURO DELL'ASCOM AL VIMM DESTINATI ALLA RICERCA DELL'EQUIPE DEL PROF. ALIMONTI PER COMBATTERE IL TUMORE ALLA PROSTATA.
E INTANTO SI STUDIA ANCHE COME RINGIOVANIRE LE CELLULE E DUNQUE COME ALLUNGARE LA VITA

A volerla mettere giù in maniera alquanto semplicistica si potrebbe dire che l'obiettivo finale è l'elisir di lunga vita.
In verità, se l'approccio è quello rigorosamente scientifico, bisogna dire che le ricerche del prof. Andrea Alimonti, volte a combattere il cancro alla prostata, hanno aperto la strada anche a studi sul ringiovanimento delle cellule e, dunque, alla possibilità di allungare la vita.
Tutte informazioni date dal professore, in collegamento da Bellinzona, nel corso dell'incontro svoltosi al VIMM, l'Istituto Veneto di Medicina Molecolare, braccio operativo della Fondazione Ricerca Biomedica Avanzata, e che ha visto il vertice della Fondazione (il prof. Francesco Pagano e Giustina Destro) accogliere l'ampia delegazione dell'Ascom Confcommercio di Padova per la sottoscrizione dell'ennesimo accordo che vede l'associazione di categoria "adottare un ricercatore" o meglio, in questo caso "una ricerca" con un intervento di 25 mila euro frutto della raccolta fondi del "Faro per la Ricerca Scientifica" la onlus dell'Ascom destinata, per l'appunto, al sostegno della ricerca.
Guidata dal presidente Patrizio Bertin, la delegazione dell'Ascom era composta da Franco Pasqualetti, Silvia Dell'Uomo, Ilario Sattin, Otello Vendramin, Federico Barbierato, Enrico Baggio e Carlo Trevisan.
Per il VIMM, con Pagano e Destro anche la dottoressa Monica Montopoli che fa parte dell'equipe di Alimonti e che ha contribuito a spiegare in cosa consista una ricerca che ha come obiettivo quello di limitare la mortalità del tumore alla prostata, che oltre che essere la più frequente neoplasia tra i maschi adulti è anche quella che, se diagnosticata ad uno stadio non avanzato, ha un tasso di sopravvivenza fra i migliori. 
"La ricerca - ha detto Bertin - è un punto fermo dell'attività dell'Ascom, non solo perchè crediamo nel progresso scientifico ma anche perchè ci teniamo a sostenere un'eccellenza padovana".
"Un'eccellenza - ha confermato il professor Pagano - dove l'unico metro di valutazione è il merito di chi vi lavora ed i risultati che vengono raggiunti".
Dunque, dopo che il primo intervento dell'Ascom in questo campo aveva interessato il tumore alla mammella (eravamo ancora nel 2005), oggi, quasi per par condicio, è il tumore alla prostata ad essere interessato da questo intervento dell'Associazione.
Ma facciamo un passo indietro: perchè, all'inizio, abbiamo parlato di elisir di lunga vita?
Perchè Alimonti, nello spiegare con dovizia di particolari la ricerca in corso, ha anche riferito di risultati per così dire collaterali. Semplficando: mentre si studiava come far invecchiare le cellule tumorali ci si è imbattuti su come le cellule possono ringiovanire. E la cosa che ha suscitato l'immediato interesse degli astanti è che a questo ringiovanimento potrebbe contribuire non un farmaco chimico che richiederebbe lunghi percorsi di approvazione prima di poter essere utilizzato nell'uomo, ma una pianta, una dei 990 tipi di salvia presenti sul pianeta e, nello specifico la salvia gambero della Bolivia.
A quel punto la domanda è sorta spontanea: quanto si potrebbe vivere in più?
La risposta del professor Alimonti ha creato un indubbio interesse: "Negli animali che stiamo sottoponendo al trattamento, la vita si allunga anche del 50%".
E su questa affermazione, molto apprezzata (e poteva essere altrimenti?) il professor Pagano ed il presidente Bertin hanno provveduto a sottoscrivere l'accordo.

Padova 17 dicembre 2018