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TRAFFICO STRADALE E FERROVIARIO: BERTIN SPOSA LA LINEA DI SANTOCONO


DA UN LATO IL BLOCCO DEL TRAFFICO IN “CODICE ROSSO” E DALL’ALTRO LA SOPPRESSIONE DEL FRECCIAROSSA.

BERTIN (PRESIDENTE ASCOM CONFCOMMERCIO PADOVA): “SITUAZIONE SCHIZOFRENICA”.
E APPOGGIA IN PIENO LA LINEA DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO, SANTOCONO
“Schizofrenica”.
Non trova parola migliore Patrizio Bertin, il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, per cercare di illustrare la situazione della città del Santo.
“Oggi – dichiara – siamo chiamati a fare i conti con il blocco del traffico “in codice rosso” e dunque il messaggio, semplicistico e per nulla condivisibile, è quello di dire “basta auto” e “avanti col mezzo pubblico”. Sì, ma di quale sforzo immane verso il mezzo pubblico generalizzato stiamo parlando se, nel contempo, si sopprime il Frecciarossa diretto verso Roma?”
Bertin sottoscrive senza condizioni la linea di Antonio Santocono, presidente della Camera di Commercio.
“Il presidente della Camera – aggiunge – prende spunto dal Frecciarossa per rimarcare come anche le cose che funzionano, quando si tratta di Padova, trovano terreno fertile per essere messe in discussione”.
Vecchia questione: mentre le cose che interessano al Sud trovano una compattezza trasversale tra tutti i partiti, qui è ben difficile che questo avvenga.
“Non avviene oggi – rileva Bertin – non è avvenuto ieri e non è avvenuto nemmeno l’altro ieri a dimostrazione che la compattezza non è il nostro forte e questo finisce per penalizzarci oltremisura”.
Ma torniamo alla schizofrenia.
“L’idea che mi sono fatto – analizza il presidente dell’Ascom – è che ognuno vada avanti senza una meta ed un fine precisi. Ripeto: se c’è un problema di inquinamento e se (peraltro ingiustamente) viene accusato di questo il traffico veicolare, perché non investire sull’alta velocità o perché non dare gambe alla metropolitana di superficie? Il treno soppresso è la cartina di tornasole di una volontà di limitare il treno e favorire l’aereo (in vista di un accorpamento Trenitalia-Alitalia)? Bene. Ma come facciamo ad arrivare a Tessera senza un collegamento che non sia quello automobilistico?”
Colpa anche nostra, come dice Santocono?
“Ovviamente – ammette Bertin – le colpe non sono mai da una parte sola, ma proprio perché a concorrere alla soluzione dobbiamo essere un po’ tutti, si tratta di mettersi quanto più presto possibile attorno ad un tavolo che comprenda le istituzioni ed i privati. La “filiera istituzionale” che da Padova va verso Venezia e da Venezia punta diretta a Roma non può essere un optional ma deve rappresentare la “normalità” se vogliamo che il nostro territorio non finisca per essere emarginato”.
In questo senso il Frecciarossa è istruttivo.
“L’averlo soppresso – conclude il presidente dell’Ascom – in qualche misura ha voluto anche significare un “ridimensionamento” di Padova. Sulla nostra città, infatti, si riversavano i viaggiatori diretti e di ritorno dalla capitale. Poca cosa? Probabile. Però aveva pur sempre il significato di essere in presenza di un “hub” del trasporto che confermava la centralità della nostra città in un contesto veneto e nordestino che, a forza di contrazioni, finisce per danneggiare anche quel tessuto commerciale che è il nostro vanto e, soprattutto, anche la nostra economia”.

PADOVA 14 GENNAIO 2019