SORANZO (PADOVA HOTELS FEDERALBERGHI ASCOM): "STO PENSANDO DI CHIEDERE AIUTO A "CHI L'HA VISTO" AL FINE DI SAPERE CHE DESTINO ABBIA AVUTO"
"Sto pensando seriamente a chiedere l'aiuto di "Chi l'ha visto" perchè del codice identificativo per gli alloggi turistici in Veneto sono mesi che non abbiamo più notizie".
Monica Soranzo, presidente di Padova Hotels Federalberghi Ascom, fa dell'ironia ma l'appunto che muove all'assessore regionale Caner è serissimo.
"Il disegno di legge regionale sulle locazioni turistiche - spiega la presidente - doveva arrivare rapidamente in Consiglio, dopo che era stato già licenziato dalla Giunta, e avrebbe dovuto essere operativo già a fine anno. Ma dopo un autunno fatto di bei proclami è arrivato un inverno fatto di silenzi assoluti".
Eppure che il problema fosse sentito lo testimoniavano le esigenze di trasparenza in tema di prescrizioni in materia urbanistica, di sicurezza, di edilizia e igienico-sanitaria.
"Soprattutto di sicurezza - ci tiene a precisare il presidente dell'Ascom, Patrizio Bertin - visto che a Padova, solo un paio di settimane fa, sono stati due gli appartamenti sigillati dalla forze dell'ordine dopo che all'interno degli stessi erano stato trovati ospiti che di regolare non avevano nulla, come irregolari erano sia l'appartamento che i gestori".
Per cui, esigenza sentita. Non fosse altro perchè la normativa riguarderebbe oltre 37mila strutture in Veneto (tanto per offrire un metro di paragone: hotel, camping, b&b eccetera, sono in tutto 9mila), oltre a eventuali alloggi (sul tipo di quelli scoperti a Padova) completamente in nero.
"Tutte queste attività - puntualizza Monica Soranzo - dovrebbero fare richiesta (se la legge vedesse la luce) del codice identificativo, previa autocertificazione del rispetto delle nuove norme, per poter continuare ad operare. Entrerebbero così nel database regionale e dovrebbero indicare il numero sia sui canali promozionali (social compresi) sia su una targhetta da apporre fuori dallo stabile. Il risultato sarebbe la regolamentazione di una porzione molto importante del settore turistico con ricadute positive sulla tassa di soggiorno, sulla trasmissione dei dati alla questura, sulle entrate tributarie".
E allora? Se gli aspetti positivi sono così tanti e se era lo stesso assessore che, solo qualche mese fa, richiamava il fatto che "ci siamo resi conto dell'esistenza di organizzazioni che gestiscono centinaia, addirittura migliaia di appartamenti, senza fare denuncia e per questo dobbiamo combattere questo fenomeno", perchè mai non si procede?
"E' quello che ci domandiamo anche noi - conclude la presidente degli albergatori di Federalberghi Ascom Padova - anche perchè non ci sembra plausibile quello che, non ufficialmente, è stato fatto trapelare, ovvero che lo stop sarebbe da mettere in relazione con l'ipotesi di un intervento su base nazionale. Giustificazione almeno curiosa per una Regione che sta battendosi come un leone per ottenere un'autonomia che, peraltro, sul turismo esiste già".
Padova 22 gennaio 2019