"BERTIN (ASCOM CONFCOMMERCIO): "NON VORREI CHE UNA CERTA RITROSIA A "FARE SQUADRA" AVESSE CONVINTO QUALCUNO CHE QUESTO TERRITORIO PUO' FARE A MENO DELLE INFRASTRUTTURE"
C'è un terziario maggioritario che, proprio per questo, si candida ad un ruolo di proposta più che di protesta.
Ed è quel terziario che, per dirla col presidente dell'Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin, "ha dimensioni ed ambizioni da “Numero Uno”, tanta è la sua incidenza e tanta è la sua importanza"
.La dichiarazione è risuonata forte e chiara poco meno di due settimane fa al Palazzo della Ragione nel corso del convegno che l'Ascom ha organizzato proprio per mettere i puntini sulle "i" di cosa sia oggi il terziario padovano e a che cosa esso aspiri, politica permettendo.
"Ma - precisa il presidente - sarebbe meglio dire "politica agevolando", perchè la nostra non vuole essere una contrapposizione ma un connubio propositivo".
Connubio peraltro tutto da sviluppare se è vero, come ha evidenziato il convegno, che dopo un periodo di quasi negazione dell'esistenza delle organizzazioni intermedie di rappresentanza, oggi si torna a valorizzarne il ruolo e a sottolinearne l'importanza.
"Noi - spiega Bertin - siamo innanzitutto convinti che le associazioni (e la nostra in particolare) abbiano avviato un percorso positivo con tutte le istituzioni. Per quel che ci riguarda, con l’Università, la Camera di Commercio, il Comune, la Provincia e la Regione abbiamo in essere azioni ed interventi che dieci anni fa erano assolutamente impensabili, vuoi per colpa nostra ma certamente non solo per colpa nostra".
Oggi non è più così e l'Ascom, forte di un consenso che non conosce flessioni (da 10 anni a questa parte aumenta costantemente il numero dei soci) si candida a rappresentare le istanze di quello che Bertin, al convegno del 5 maggio, ha definito "un mondo" fatto di piccole imprese, in massima parte appartenenti al terziario, in buona misura sempre più orientate ai servizi e al turismo.
"Ho parlato di pre-visioni - continua il presidente - perchè questa città, questo territorio, hanno bisogno di vedere prima e più in là. Hanno bisogno di nuovi Crescente, di nuovi Volpato, gente in grado di progettare almeno mezzo secolo di futuro".
Cita due nomi, Bertin, per evocare l'importanza delle scelte di Comune e Camera di Commercio, quest'ultima definita "realtà assolutamente decisiva se solo pensiamo a quanti e a quali interventi sia chiamata a svolgere nel nostro territorio".
E qui comincia l'elenco delle cose da fare "se non vogliamo restare indietro definitivamente".
"Condivido in pieno - precisa Bertin - l'impegno del presidente Santocono per trasformare la fiera da solo spazio espositivo a spazio in grado di accogliere, in un sol luogo, l’eccellenza della progettazione universitaria e la novità del Centro Congressi. Temo che una certa nostra ritrosia a "fare squadra" abbia convinto qualcuno che questo territorio possa fare a meno dell'Alta velocità, come possa fare a meno di un collegamento serio da e per l'Interporto o di un collegamento ferroviario in grado di collegare le terme e Padova all'aeroporto "Marco Polo" che, peraltro, al pari dei treni soppressi, vede adesso la soppressione anche dei voli da e per la capitale".
Il presidente dell'Ascom non nasconde il suo apprezzamento per l'azione dell'Università, impegnata nel difficile ma indispensabile progetto del nuovo ospedale.
"A Rizzuto e alla sua squadra - continua - va il merito di saper gettare il cuore oltre l'ostacolo: fiera, ex Geriatrico ed ex caserma Piave sono veri e propri interventi urbanistici in grado di modernizzare una città che è comunque giovane, nonostante l'invecchiamento della popolazione residente, perchè può vantare 60 mila giovani iscritti all'Ateneo che però devono poter disporre di servizi e di strutture".
E qui, al presidente dell'Ascom, viene bene tornare sul tema dell'arena della musica e dell'auditorium, infrastrutture in grado di convogliare in città un pubblico importante per numeri e qualità, con benefici effetti sul comparto del turismo peraltro in crescita grazie anche ad un intelligente investimento sul fronte della cultura."La nostra - ci tiene a precisare il presidente dell'Ascom - è una visione più ampia di quel vestito che vorrebbero cucirsi addosso. Certo: siamo anche quelli dei parcheggi, degli scontrini, delle tasse e della battaglia contro i centri commerciali, ma siamo molto di più quelli che guardano alla riqualificazione dei centri storici, che prospettano una mobilità sostenibile ma non ideologica, che chiedono di non consumare ulteriormente territorio, che ambiscono ad un'autonomia che valorizzi le responsabilità di chi governa, che sostengono la necessità di più formazione, di più servizi alle imprese, di incentivi alla voglia dei giovani di fare impresa".
Tutte questioni che chiamano in causa la politica.
"Ovviamente quella nazionale - conclude Bertin - ma io guardo con più fiducia a quella locale, alla Regione, alla Provincia e soprattutto al Comune le cui decisioni, compatibilmente con le risorse di cui dispone, possono realmente rappresentare il salto di qualità di cui necessita la nostra economia".
PADOVA 16 MAGGIO 2019