A PADOVA E PROVINCIA AUMENTI NELL’ORDINE DEL 6 PER CENTO RISPETTO ALL’ANNO SCORSO.
CAPITANIO (FEDERMODA ASCOM CONFCOMMERCIO): “FINALMENTE UN PO’ DI LIQUIDITA’ DOPO UN APRILE-MAGGIO DA INCUBO”
Se lo aspettavano ed è ciò che sta avvenendo.
“L’avvio dei saldi, dopo un aprile-maggio da incubo per il comparto abbigliamento-calzature, sembra abbia imboccato il sentiero giusto. Le vendite delle prime tre ore, un po’ in tutta la provincia di Padova, si attestano intorno ad un 6 per cento di crescita rispetto all’anno scorso per cui direi che la nostra previsione su una spesa media per famiglia intorno ai 270 euro dovrebbe trovare conferme nei giorni a venire”.
Il presidente di Federmoda Confcommercio Ascom Padova, Riccardo Capitanio, ha raccolto i dati dei negozi campione distribuiti in provincia (oltre a Padova ci sono Cittadella, Camposampiero e Piazzola sul Brenta nell’Alta; quindi Abano per le terme, Piove di Sacco per l’area che guarda al mare e poi Conselve, Monselice, Este e Montagnana per la Bassa) e praticamente da tutti arrivano segnali incoraggianti.
“Questo conferma – continua il presidente – che i saldi restano appetibili per i consumatori e anche per i negozi che finalmente possono disporre di un po’ di liquidità per far fronte alle scadenze”. Restano, come ovvio, le preoccupazioni in ordine ad un mercato “sbilanciato” dove, in assenza della web tax, i colossi della rete continuano a godere di un vantaggio competitivo non indifferente che deriva dalla quasi assenza di tassazione.
“Però – aggiunge Capitanio – come abbiamo avuto modo di dire nei giorni scorsi, i consumatori si stanno accorgendo che, in rete, non è tutto oro quel che luccica e che il servizio e la qualità offerti dai negozi di fiducia sono tanto importanti da diventare sempre più la discriminante in grado di reindirizzarli verso i nostri esercizi”.
Un trend che sembra trovare conferme anche nelle vendite del primo giorno di saldi estivi.
“Al di là degli acquisti per così dire “balneari” - conclude il presidente di Federmoda Ascom Confcommercio Padova – stiamo riscontrando buone sensazioni sulle vendite dei capi spalla, dei vestiti da donna, delle giacche e anche dei completi da uomo”.
E a proposito di qualità e di negozi di fiducia, l’Ascom ricorda alcuni principi base per il corretto acquisto degli articoli in saldo.
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
PADOVA 6 LUGLIO 2019