SALDI OLTRE LA DATA DEL 31 AGOSTO.
PER IL PRESIDENTE DELL’ASCOM CONFCOMMERCIO DI PADOVA, PATRIZIO BERTIN, SERVE UN RIPENSAMENTO DELLE REGOLE
Il consuntivo al 31 agosto può essere riassunto in questi termini: saldi di fine estate senza slancio.
Le vendite a prezzi scontati, infatti, pur se in leggero aumento rispetto allo scorso anno, non sono riuscite a recuperare completamente il flop delle vendite di primavera.
“Ma tant’è – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – piangere sul latte versato serve a poco e dunque dobbiamo guardare avanti ed in quest’ottica devo dire che la preoccupazione maggiore, in questo momento, è collegata all’ipotesi di aumento dell’Iva”.
A dire il vero, sempre sul fronte dei saldi, c’è anche dell’altro.
Ed è stato lo stesso Bertin a farne parola con l’assessore al commercio, Antonio Bressa.
“Sto ricevendo diverse telefonate – spiega il presidente dell’Ascom padovana – di colleghi che lamentano un’”estensione” dei saldi, da parte di alcuni operatori, oltre il limite temporale del 31 agosto. Va subito detto che è una pratica scorretta e che dunque va combattuta”.
L’interessamento dell’assessore Bressa va dunque in questo senso: verificare e, nel caso, sanzionare chi non rispetta le regole.
“Per carità: nessuno di noi si straccia le vesti – continua Bertin – e tutti, anzi, sappiamo quanto sia difficile la situazione. Però non è aggirando le regole che si incentiva il mercato, semmai lo si deprime”.
Tema che riemerge ad ogni stagione come un fiume carsico, quello dei saldi è argomento fra i più dibattuti sia all’interno che all’esterno del mondo del commercio.
“Purtroppo – analizza Bertin – questo è forse l’ultimo stadio di un cambiamento epocale che vede l’e-commerce “esentasse” drenare buona parte del mercato, però non può essere una soluzione tampone, presa dal singolo commerciante, quella che può rimettere in sesto bilanci sempre meno soddisfacenti”.
Servono regole nuove?
“Può essere una risposta – conclude il presidente – e di questo mi sento di poter anticipare che vedremo con la Regione se non sia il caso di mettere mano alla normativa in materia. Non per sopprimere i saldi (che sono pur sempre una campagna pubblicitaria a costo zero soprattutto per i negozi di vicinato) quanto piuttosto per evitare che tra una manutenzione ordinaria spacciata per ristrutturazione completa del negozio o una promozione non proprio canonica, si annidino pratiche poco corrette sia nei confronti del colleghi che dei consumatori. Al netto, ovviamente, della libera concorrenza che però, per essere tale, deve anche essere regolata. E l’e-commerce, in questo senso, è tutto fuorchè una vendita regolata”.
PADOVA 5 SETTEMBRE 2019