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AUTO E INQUINAMENTO: L'ASCOM SI FIDA DEI DATI ARPAV


MA SONO SOLO LE AUTO LE RESPONSABILI DELL'INQUINAMENTO?
BERTIN (PRESIDENTE ASCOM CONFCOMMERCIO): "I DATI ARPAV DICONO COSE DIVERSE ..."

“Ideologici noi o ideologici loro?”
Il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin, non ha nemmeno più voglia di contrapporsi a quanti, in città, accusano le auto di essere tutto il male possibile per la nostra salute.
“Quando – dichiara - il commercio viene imputato di essere l’”untore” di manzoniana memoria solo perché chiede di poter avere parcheggi in grado di accogliere quanti intendono raggiungere la città, sembra quasi che i commercianti vivano alle Isole Fiji, cioè che non respirino la stessa aria degli altri cittadini”.
Dunque, anche i commercianti hanno a cuore la loro salute, però hanno anche a cuore la verità dei fatti.
“Io non metto in dubbio che anche le auto inquinino – continua Bertin – ma ribadisco che non è l’auto la principale fonte di inquinamento. E questa è una verità che non arriva dall’ufficio studi dell’Ascom Confcommercio, ma arriva dall’Arpav. Ci fidiamo dell’Arpav? Noi sì”.
E l’Arpav, nel suo ultimo report al riguardo (luglio scorso), evidenzia che le emissioni di PM10 in provincia di Padova su base annua sono riconducibili, per il 66,65% alla combustione residenziale della legna e solo al 15,26% al trasporto su strada. La stima per la stagione fredda, addirittura, aumenta il margine della combustione residenziale della legna (che sale al 78,30% del totale) e diminuisce quella del trasporto su strada che si assottiglia fino al 10,02%.
In città le cose un pochino cambiano ma non nella misura che si vorrebbe asseverare.
Su base annua la combustione della legna nel residenziale occupa il 28,51% del totale mentre il trasporto su strada sale al 27,47%, sopravanzato comunque dai processi produttivi (l’industria) che rappresentano il 27,82% della “torta”.
Nel comune di Padova, volendo essere pignoli, la situazione per ciò che attiene alla stagione fredda, è ancora più sbilanciata verso la combustione della legna che rappresenta il 40,84% del totale contro il 24,15% dell’industria e dei processi produttivi più in generale e al 21,99% del trasporto su strada.
“I dati non dicono che le auto siano delle “verginelle” – continua il presidente dell’Ascom Confcommercio – ma non dicono nemmeno che siano l’unico diavolo che popola l’inferno. Allora la mia domanda è semplice: perché il dito viene puntato esclusivamente contro le auto? Auto che, a ben vedere, non solo non sono il primo “inquinante”, ma in città (che è poi quella sulla quale si appuntano sempre le attenzioni di chi ci definisce “ideologici”) non sono nemmeno seconde". 
Infine un appunto sulla questione del blocco del traffico.
"Anche in questo caso - conclude Bertin - si è voluto guardare al dito che puntava la luna anzichè guardare alla luna stessa: se lo stop del blocco sarebbe arrivato dopo tre giorni, perchè dare al mondo l'idea di "Padova città chiusa? Considerati i dati, era proprio solo il blocco del traffico l'unico provvedimento attuabile?"

Padova 20 dicembre 2019