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BERTIN: PICCOLI SEGNALI POSITIVI DAGLI EMENDAMENTI MA CI VUOLE ALTRO

SALGONO A 30 MILA EURO RESTITUIBILI IN 10 ANNI I PRESTITI BANCARI GARANTITI DALLO STATO.
SLITTANO AL 2021 LOTTERIA DEGLI SCONTRINI E CASHBACK PER I PAGAMENTI ELETTRONICI.
BERTIN (ASCOM CONFCOMMERCIO PADOVA): “PICCOLE NOTIZIE POSITIVE CHE NON COPRIRANNO LA DELUSIONE PER L’ESIGUITA’ DEGLI INTERVENTI A FONDO PERDUTO”
Salgono da 25 mila a 30 mila euro i prestiti alle micro e piccole imprese garantiti dallo Stato che per restituirli non avranno più 6 ma 10 anni.
Lo stabilisce un emendamento di maggioranza riformulato al decreto legge imprese approvato dalle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera che accoglie anche indicazioni analoghe provenienti dalle opposizioni. Inoltre l’approvazione di un altro emendamento innalza fino a 30 anni il periodo per la restituzione dei finanziamenti accordati alle imprese attraverso il Dl liquidità fino a  800mila euro.
Per far fronte agli impegni già presi anche per il 2021 si andranno a “pescare” i 3 miliardi che dovevano servire per il 'bonus Befana', il meccanismo di cashback immaginato per favorire i pagamenti elettronici e rendere più appetibile la lotta al contante (rinviata al 2021, peraltro, anche la lotteria degli scontrini).
“Sono piccole notizie positive – esordisce Patrizio Bertin, presidente di Ascom Padova e Confcommercio Veneto – che, con ogni probabilità, non copriranno la delusione per l’esiguità degli interventi a fondo perduto che, lo ricordo, sono sempre stati, fin dal primo momento della chiusura forzata, la nostra richiesta primaria”.
E fin dal primo momento la macchina di sostegno alle imprese messa in campo dal sistema Confcommercio in materia di credito, ha fatto sì che dopo le difficoltà iniziali, il rapporto con le banche si sia fluidificato.
“Dagli uffici di Fidi Impresa & Turismo Veneto che è il nostro confidi regionale – continua Bertin – ci confermano che le richieste di crediti fino a 25 mila euro sono state quasi tutte evase, mentre più di un problema, soprattutto per chi non ha usufruito del nostro servizio, che riduce di molto i tempi dell’istruttoria, si sta ancora incontrando per le cifre superiori”.
Circa poi i diversi pareri sugli interventi a pioggia che non avrebbero effetti decisivi sull’economia, Bertin ha una propria idea.
“Con i consumi che ad aprile sono crollati del 47 per cento il rischio è quello di avere danni permanenti all’economia. Anch’io sono convinto che serva un piano di ricostruzione complessiva del Paese che oggi ancora non c’è e che dovrebbe privilegiare l’impresa, ma è evidente che se il sistema produttivo lamenta deficit consistenti soprattutto nel campo della moda, è perché i negozi erano chiusi e se i negozi non riprendono a vendere (e magari potranno farlo se le famiglie saranno beneficiarie di un po’ di soldi “a pioggia”) anche la produzione non potrà che rimanere al palo”.

Padova 21 maggio 2021