I NUMERI UFFICIALI DI UNIONCAMERE-INFOCAMERE RELATIVI AL SECONDO TRIMESTRE 2020 METTONO IN LUCE LE DIFFICOLTA’ DEL COMMERCIO E DEL TURISMO.
BERTIN (PRESIDENTE ASCOM CONFCOMMERCIO): “MA I NODI VERRANNO AL PETTINE NEI PROSSIMI MESI”
Erano attesi. Innanzitutto perché dovevano confermare o smentire il trend del primo trimestre 2020, ma anche perché dovevano offrire uno spaccato di prospettiva sul proseguo di questo difficile anno. Ci sono riusciti? Pare di no.
Infatti, se i dati di Movimprese Unioncamere – InfoCamere nel primo trimestre avevano intercettato il Covid-19 solo nella seconda parte, quelli relativi al secondo sono a cavallo tra la fine del lockdown e l’inizio della ripartenza.
Ebbene, se la contrazione c’è nel terziario, seppur meno marcata di quanto ci si poteva attendere, non lo è proprio nella platea generale delle imprese che, anzi, sembra andare addirittura in controtendenza: 841 iscrizioni contro le 574 cessazioni. Un saldo positivo di 267 che fissa allo 0,28% il tasso di crescita trimestrale.
“Però c’è poco di che stare allegri - spiega il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – dal momento che la crescita sembra più dovuta alla dinamica iscrizioni/cessazioni che comunque sono entrambe ben distanti dall’analogo periodo del 2019”.
“Potremmo dire – continua Bertin – che siamo di fronte ad un periodo di “bonaccia” mentre all’orizzonte si fanno avanti le cupe nubi della tempesta che corrisponderà con la fine della cassa integrazione e la possibilità di licenziare. A quel punto tutti i nodi verranno al pettine e saranno nodi quasi impossibili da sciogliere sia per le imprese che per i dipendenti”.
Si diceva: maggiori iscrizioni che cessazioni se prendiamo in esame tutti i settori economici, ma già segni negativi per il comparto del terziario a dimostrazione della fragilità di tutto ciò che afferisce commercio, turismo e servizi.
“Se ci riferiamo ai numeri del nostro settore – continua il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova – non c’è dubbio che è in atto una contrazione un po’ in tutti i segmenti”.
In questo senso i numeri, che sono quelli ufficiali del sistema camerale e non nascono da sondaggi o valutazioni, dicono che le imprese attive nel commercio al dettaglio, in provincia di Padova, al 30 giugno 2020 erano 9.243 con 58 nuove iscrizioni e 102 cessazioni.
Situazione un po’ meno marcata nel commercio all’ingrosso (con l’esclusione del settore dell’automobile) dove le 9.859 aziende attive erano il risultato finale dopo aver conteggiato 63 nuove iscrizioni e 81 cessazioni.
“C’è poi la conferma – continua Bertin – che il settore che sta patendo di più è quello del turismo”.
Gli “alloggi”, termine generico che comprende hotel, B&B, ecc., vede attivi 290 esercizi con 1 iscrizione e 4 cancellazioni nel trimestre. Numeri bassi che non sembrano dare l’esatta situazione che, per contro, appare piuttosto nitida nel momento in cui affrontiamo il capitolo ristorazione (che sono bar e ristoranti) dove le imprese attive sono 4.313 con 13 nuove iscrizioni ma ben 74 cessazioni.
Per le agenzie di viaggio il conteggio si ferma a 198 con 2 cessazioni ma, soprattutto, zero iscrizioni.
Volgendo lo sguardo ad altri ambiti, interessante il dato relativo alle attività sportive, di intrattenimento e divertimento che, al 30 giugno, erano 626 dopo aver registrato 3 nuovi ingressi e 10 uscite. Infine i servizi alla persona (parrucchieri, estetiste, ecc.) che ammontano a 3.026 unità. In questo caso 11 le nuove iscrizioni e 30 le cancellazioni.
“Quando abbiamo commentato i dati di fine marzo – ricorda il presidente Bertin –avevamo anticipato che la rilevazione del 30 giugno non avrebbe potuta che essere ulteriormente negativa soprattutto se consideriamo le grandi difficoltà registrate in questi mesi sul fronte degli aiuti promessi e molto spesso rimasti tali. Però siamo ancora distanti da ciò che ci attendiamo nei prossimi mesi quando, come dicevo, soprattutto il divieto di licenziare costringerà anche chi oggi rimane in campo pur di garantire un reddito ai propri collaboratori, sarà costretto, se il governo non metterà in campo altre iniziative, prima fra tutte un blocco delle tasse, ad alzare bandiera bianca”.
PADOVA 23 LUGLIO 2020