Home

LA EX PRANDINA? PER L’ASCOM CONFCOMMERCIO UN PROBLEMA CHE AVEVA GIA’ LA SOLUZIONE 10 ANNI FA


IL PRESIDENTE BERTIN: “ADESSO SERVE UNA VISIONE DELLA CITTA’ CONDIVISA CON LE CATEGORIE ECONOMICHE”

Dieci anni mi sembrano un tempo più che sufficiente per risolvere un problema, invece noi siamo ancora qui a parlare del parcheggio all’ex Prandina e intanto i problemi della città, complice la pandemia, si stanno aggravando”.
Patrizio Bertin è davanti ad una vetrina definitivamente chiusa e ritorna quasi con fastidio sull’area di via Orsini richiamata dal sindaco Giordani un paio di giorni fa.
“Esattamente dieci anni fa – continua – abbiamo presentato un progetto per la ex Prandina che prevedeva, oltre alla destinazione dell’area a parcheggio di prossimità per il centro, persino una rivitalizzazione delle vie contermini. A distanza di dieci anni siamo ancora qui a parlare di “soluzione mista” con l’evidente intendimento di non trovare nessuna soluzione a rinviare “sine die” qualcosa che avrebbe già dovuto essere nelle abitudini dei padovani”.
Ma Bertin non ha nessuna intenzione di “impiccarsi” alla ex Prandina, anche se, nella sua visione, l’area non dovrebbe essere solo un parcheggio ma un luogo dove potrebbero trovare spazio magari anche un bar/ristorante e attività sportive. Il tutto in quella visione di “Padova accogliente” che la ex Prandina dovrebbe assolvere nei confronti di chi arriva in città (turisti in primis) che, finalmente, non dovrebbero più girare a vuoto alla ricerca di un parcheggio.
“Tematiche trite e ritrite – afferma il presidente dell’Ascom Confcommercio – che oggi meritano di essere superate di slancio perché altre sono le urgenze per una città come Padova che la pandemia ha colpito duramente”.
Serve uno sguardo d’insieme che non può essere legato al bando, tanto per fare un esempio, per la realizzazione della nuova ZTL.
"Stiamo ancora aspettando – continua - un piano del traffico che se deve individuare una pista ciclabile, la individui con la dovuta sicurezza e non con un semplice segno per terra. Noi non siamo contrari ad una città moderna dove la mobilità leggera abbia una sua importanza. Siamo però contrari alla scelte slegate, senza un quadro preciso. In altre parole: vogliamo programmazione e di questa programmazione l’Ascom e le categorie economiche vogliono essere parte attiva, ma non sull’esempio della fallimentare Agenda 21, fatta apposta per non fare nulla, ma magari secondo quello schema inaugurato dal “modello Genova” che, una volta raccolte le idee e stabilite precise responsabilità, consenta di fare presto e bene ciò che serve alla città”.
Perché non vi è dubbio che la città abbia bisogno di interventi celeri ma ispirati dal mondo delle imprese che è poi il tessuto vero sul quale fa affidamento un’intera comunità.
Covid 19 – precisa Bertin – sta mettendo in seria difficoltà non solo un comparto come può essere il terziario (commercio, turismo e servizi), ma un’intera economia. Certo, su commercio e turismo la crisi si è abbattuta subito ed in maniera pesante, ma anche l’agricoltura e l’industria troveranno grandi difficoltà se non si tornerà ad un livello di consumi importante”.
Come dire: ci sono urgenze (negozi che chiudono, imprenditori che gettano la spugna, lavoratori che perdono il posto di lavoro) che sono agli antipodi di un dibattito che, dopo dieci anni, individua ancora nella ex Prandina un tema centrale. 
“E tutto questo – chiosa Bertin – non  è più accettabile”.

PADOVA 26 AGOSTO 2020