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ANCHE I MEDICI VETERINARI IMPEGNATI CONTRO IL COVID

CONTRO IL COVID ANCHE L'AZIONE DEI MEDICI VETERINARI IMPEGNATI NEL CONTROLLO DELLA SALUTE DEGLI ANIMALI DA ALLEVAMENTO E DEGLI ALIMENTI DERIVATI.
IL DOTT. ANDREA GAZZETTA (ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI PADOVA): "PER LA SALUTE DI TUTTI CONTROLLIAMO CIO' CHE FINISCE SUL PIATTO E CONTRASTIAMO MALATTIE COME L'AVIARIA E LA PESTE SUINA"

Le prime linee sono stati (e sono) medici ed infermieri impegnati a combattere il Covid negli ospedali, nelle Rsa ed ora nei centri vaccinali.
Ma c'è una retroguardia che ai più sfugge ma che da sempre (e in questi lunghissimi mesi lo è stata soprattutto) è deputata a controllare quello che poi finisce sulle nostre tavole: sono i  medici veterinari, impegnati ogni giorno nelle azioni di profilassi, tutela della salute degli animali d’allevamento e dei successivi controllo, prevenzione e verifica delle derrate derivanti.
“C’è un veterinario nel tuo piatto” recitava qualche tempo fa uno slogan della nostra Federazione Nazionale - spiega Andrea Gazzetta, dirigente veterinario del Servizio Sanitario Nazionale, membro del gruppo Si.Al. Veneto (Sicurezza Alimentare Veneto) e consigliere dell'Ordine di Medici Veterinari della provincia di Padova, da qualche mese entrato a far parte della galassia di Ascom Confcommercio - e direi che non ci sia niente di più vero".
Lontano anni luce dallo stereotipo del veterinario tutto azione e fascino selvaggio proposto dal noto amaro dal nome di un Paese balcanico, questo particolare segmento della professione vede all'opera, in Italia, un piccolo esercito forte di 7.000 medici veterinari in forza ai dipartimenti di prevenzione del Sistema Sanitario Nazionale, impiegati nell’esercito, negli istituti zooprofilattici e nei laboratori pubblici e privati e altri 26.000 liberi professionisti che si dedicano alla salute e al benessere animale o all’ambiente e impegnati a tutelare l’igiene e la sicurezza degli alimenti in tutta la filiera produttiva “from farm to fork”, ovvero dal campo alla forchetta.
Senza dimenticare l’attività di controllo operata dai colleghi ufficiali veterinari delle Forze Armate quali autorità competente militare, che, per l’Esercito, sono rappresentati a Padova dal Nucleo Veterinario di Supporto Areale Nord, la cui attività, svolta in tutto il Nord d’Italia, consiste sia nel coordinamento dell’opera di tutela della salute e benessere degli animali con le stellette, che nella salvaguardia della sicurezza alimentare nell’ambito del  territorio di competenza e a favore dei contingenti dislocati in missioni internazionali.
"In questo lungo periodo di pandemia - continua Gazzetta - i medici veterinari hanno continuato e continuano a lavorare nell’ombra, in tutte quelle realtà produttive, come ad esempio i macelli che, come raccontato dalle cronache, sono risultati essere uno dei principali luoghi di contagio e trasmissione del virus, al fine di garantire che i negozi siano sempre adeguatamente riforniti. Non solo: compito dei medici veterinari è quello di controllare la diffusione  di malattie, quali l'aviaria e la peste suina, che potrebbero creare un tracollo sanitario ed economico se non fossero monitorate e gestite".
Un lavoro di fondamentale importanza volto a creare una sorta di “diga sanitaria” per contenere tutte quelle patologie che possono migrare dall’animale all’uomo e nel contempo prevenire quelle trasmissibili con gli alimenti.
"Da un po' di tempo - sottolinea Gazzetta - l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non parla più di sanità animale e di salute umana come entità distinte, bensì ha introdotto il concetto di “One Health” ovvero di sanità globale come ad indicare vi sia una stretta correlazione tra il benessere e la salute di uomini, animali, ambiente e piante".
Per cui: quando a colazione beviamo del latte magari addolcito con del miele, mangiamo della carne, dei formaggi, delle uova o del pesce, dobbiamo sapere che un  medico veterinario ha ispezionato e controllato tali derrate e le aziende che li producono. 
"Quindi, a noi medici veterinari non resta - chiosa Gazzetta - che augurarvi buon appetito!" 

PADOVA 25 MAGGIO 2021

A Padova dei 618 medici veterinari totali iscritti, 67 sono veterinari dipendenti ULSS (operanti in provincia di Padova ed in parte in quelle limitrofe); 9 sono dipendenti dell’Istituto Zooprofilattico; 6 dipendono dall’Università. Ci sono poi 1 consulente del settore agroalimentare e 4 medici veterinari miliari. I restanti sono liberi professionisti in ambito di piccoli animali e/o animali da reddito (es. bovini, ecc.)