TUTTO NON SARA’ PIU’ COME PRIMA: NECESSARIO RILANCIARE LA PADOVA NEL POST-PANDEMIA CON UNA “RIVOLUZIONE COPERNICANA” DELLA PROMOZIONE.
LA PROPOSTA DI PATRIZIO BERTIN, PRESIDENTE DELL’ASCOM CONFCOMMERCIO: “IL COMUNE ISTITUISCA UN TAVOLO PER FAR SCATURIRE NUOVE IDEE DA QUI A NATALE”
E’ evidente che “tutto non sarà come prima” e nemmeno che non è andato “tutto bene”.
“La pandemia dalla quale, con fatica, ci stiamo affrancando – riflette Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova – ha lasciato sul campo molte vittime. Tanti, troppi anziani, ma non solo, ci hanno lasciato ma anche tante aziende hanno dovuto gettare la spugna. Molte di quelle che sono rimaste sul campo e che ora stanno rimettendosi in moto, hanno dovuto superare scogli notevoli e ne soffriranno le conseguenze per un periodo non certo breve”.
Dunque, pensare che si possa riproporre, sia in economia che nella vita delle persone, ciò che si era fatto fino al pre-Covid, è assolutamente impensabile.
“Com’è impensabile – continua Bertin – che la ripresa di Padova possa passare attraverso una riproposizione delle iniziative e delle manifestazioni così come erano state pensate quando il virus non ci aveva ancora cambiato la vita”.
Ecco allora la proposta del presidente dell’Ascom Confcommercio: creare un tavolo guidato dall’assessore Antonio Bressa, attorno al quale far sedere tutte le rappresentanze cittadine per “ridisegnare” da qui a Natale la promozione della città.
“In questi mesi – aggiunge Bertin – abbiamo scoperto l’importanza della resilienza dei cittadini e, accanto a questa, l’importanza non solo dei negozi di vicinato ma anche dei quartieri e, con essi, anche dei negozi che lì insistono e che hanno rappresentato un aiuto concreto, soprattutto per le persone più fragili”.
E’ dunque una “rivoluzione copernicana” della promozione di Padova quella che Bertin propone.
“Credo che ognuno di noi abbia in mente qualcosa per sfruttare la ripresa. Magari non tutte sono idee buone e percorribili, ma insieme abbiamo la possibilità di lavorare di fantasia e, al tempo stesso, di “mettere a terra” ciò che si può realizzare per fare di Padova un polo attrattivo, turisticamente e commercialmente parlando, in grado di competere con le altre città che, ovviamente, non si culleranno sugli allori. Contando sul fatto che Padova possa portare a casa il riconoscimento Unesco per Urbs Picta”.
L’esempio è quello delle Regioni e delle Province Autonome che, forti di finanze robuste, hanno avviato, fin da subito, campagne promozionali martellanti per catturare quanti più turisti possibili.
“Padova non può certo competere sul piano dei denari – conclude Bertin – ma sul piano delle idee credo proprio di sì. L’importante è però innovare”.
La palla adesso è nel campo dell’amministrazione. Spetta ad essa giocarla per fare il punto decisivo.
Padova 10 giugno 2021