BENZINA E GASOLIO ALLE STELLE PER COLPA DELLE ACCISE.
BELLUCO (PRESIDENTE BENZINAI ASCOM CONFCOMMERCIO DI PADOVA): “PROMETTONO SEMPRE DI TOGLIERLE, MA ALLA FINE PAGA SEMPRE PANTALONE”.
SALUTATA CON SOLLIEVO LA SOSPENSIONE DEL CASHBACK: “ANCHE RIFORNIMENTI DA 60 CENTESIMI E NOI COSTRETTI A PAGARE LE COMMISSIONI BANCARIE!”
Con una puntualità degna solo del solstizio, l’estate degli italiani ha quattro capisaldi dai quali è impossibile prescindere: l’anticiclone delle Azzorre, l’aumento del costo dell’energia elettrica (della quale si fa largo uso per alimentare i condizionatori), la pari diminuzione del costo del gas (di riscaldamento se ne riparlerà ad ottobre inoltrato) e, ovviamente, l’aumento del prezzo dei carburanti.
“Un tempo – commenta Antonio Belluco, presidente dei gestori di impianti carburanti dell’Ascom Confcommercio di Padova – le compagnie sfoggiavano la foglia di fico di una qualsiasi crisi internazionale, oggi nemmeno più quella: visto che si viaggia, si aumenta”.
Così anche quest’anno il prezzo alla pompa, ormai stabile da qualche giorno a questa parte sull’1,6 euro per la benzina e 1,4 per il gasolio, vince il poco invidiabile “award” del valore più alto in Europa.
Colpa del prezzo al barile? Manco per idea.
“Se prendiamo l’ultimo valore medio dell’Istat, fissato a 1,61447 euro – continua Belluco – noteremo che il prezzo industriale (cioè materia prima, raffineria e la nostra modesta remunerazione sotto il 3%) si ferma a 0,59494. A questi vanno aggiunti 0,29113 di Iva al 22% e, soprattutto 0,72840 di accise”.
Imposte indirette basate sulla quantità e non sul valore delle merci, le accise, in Italia, sono particolarmente originali perché vantano trascorsi “vintage”: le paghiamo per finanziare la guerra d’Etiopia del 1935/36 (e per fortuna finita da un pezzo), i terremoti del Belice, del Friuli, dell’Irpinia e dell’Emilia, la missione in Bosnia e via tassando.
“Il bello (ma sarebbe meglio dire il brutto) – aggiunge Belluco – è che ogni governo, ogni partito, promette sempre che verranno tolte, salvo poi fare due conti e rendersi conto che conviene che “paghi Pantalone”, cioè gli automobilisti che, spesso ignari di tutto questo, pensano magari che a lucrare sul prezzo di benzina e gasolio siano i gestori”.
I quali, come si è detto, arrivano a malapena al 3% e devono anche sobbarcarsi gli oneri derivanti dai pagamenti con carta.
“Abbiamo accolto con un senso di sollievo – conclude il presidente dei benzinai dell’Ascom Confcommercio di Padova – la decisione di ieri del governo di sospendere il cashback. Pur di conquistare i 1.500 euro previsti per i primatisti dell’uso della carta, nei nostri self-service ne abbiamo visti di tutti i colori: persino una serie infinita di “rifornimenti” da 60 centesimi. E noi costretti a pagare su quelle transazioni le commissioni bancarie!”
PADOVA 30 GIUGNO 2021
BREVE STORIA DELLE ACCISE IN ITALIA
- 0,000981 euro: finanziamento per la guerra d’Etiopia (1935-1936)
- 0,00723 euro: finanziamento della crisi di Suez (1956)
- 0,00516 euro: ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963)
- 0,00516 euro: ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze (1966)
- 0,00516 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Belice (1968)
- 0,0511 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Friuli (1976)
- 0,0387 euro: ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia (1980)
- 0,106 euro: finanziamento per la guerra del Libano (1983)
- 0,0114 euro: finanziamento per la missione in Bosnia (1996)
- 0,02 euro: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004)
- 0,005 euro: acquisto di autobus ecologici (2005)
- 0,0051 euro: terremoto dell’Aquila (2009)
- da 0,0071 a 0,0055 euro: finanziamento alla cultura (2011)
- 0,04 euro: emergenza immigrati dopo la crisi libica (2011)
- 0,0089 euro: alluvione in Liguria e Toscana (2011)
- 0,082 euro (0,113 sul diesel): decreto “Salva Italia” (2011)
- 0,02 euro: terremoto in Emilia (2012)