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BERTIN: CONTRASTARE IL CALO DI POTERE D'ACQUISTO RIDUCENDO IMPATTO BOLLETTE

L’INFLAZIONE QUASI AL 4% RIDUCE IL POTERE D’ACQUISTO DELLE FAMIGLIE CHE RICERCANO COMUNQUE LA QUALITA’ NEI NEGOZI DI VICINATO.
BERTIN (ASCOM CONFCOMMERCIO): “CONTENERE L’IMPATTO DEL CARO-BOLLETTE”

Le luminarie ci sono già da una decina di giorni, il black friday ha fatto la sua parte, ma è con l'8 dicembre che, tradizionalmente, si entra nel clou del periodo natalizio. Anche perchè, a ridosso della festa dell'Immacolata, arrivano anche le tredicesime.

Ma indipendentemente dalla loro consistenza, la cifra destinata dai padovani ai regali subirà una leggera flessione, valutabile attorno all'8%. Dai circa 200 euro pro capite dello scorso anno, infatti, si scenderà ai 185 euro, soprattutto per colpa dell'incertezza da pandemia, dell'inflazione e del caro bollette.

"Siamo un po' "tra color che son sospesi" - commenta il presidente dell'Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin - con le famiglie che, dopo l'ottima ripresa dei consumi dei mesi scorsi, ora hanno qualche dubbio in più e tutto ciò rischia di avere ripercussioni nella parte iniziale del 2022 oltre che comprimere, seppure marginalmente, le spese di dicembre e per i regali di Natale che rimangono comunque ben sostenuti".
Si diceva: l'inflazione.
"Quando questa rimane sotto quota 1,5-2% - continua Bertin - nessuno ci fa caso, ma quando si avvicina pericolosamente al 4% (a Padova siamo attualmente al 3,8%), il potere d’acquisto delle famiglie, giocoforza si contrae e a rimetterci sono, principalmente, gli acquisti di beni e servizi commercializzabili. Non avessimo avuto questo problema, sarebbe stato un Natale da ricordare!".

Purtroppo la ripresa dell’inflazione sta colpendo in prevalenza, e almeno per adesso, quei beni e servizi a cui le famiglie non possono rinunciare, cioè i cosiddetti consumi obbligati tra i quali spiccano le bollette.

“Gli aumenti delle bollette di luce e gas sono preoccupanti – sottolinea il presidente – e finiscono per impoverire la quota di tredicesima destinata ai consumi nel mese di dicembre per colpa dei rincari dei prezzi dell’energia. Questo significa che servono misure per contenere l’impatto del caro-bollette sia per le famiglie che per le imprese”. 
Secondo le stime preliminari dell’Istat, infatti, a novembre c’è stato un aumento dell’inflazione dovuta in larga parte ai prezzi dei beni energetici (+30,7% rispetto al +24,9% di ottobre) e questo sta incidendo sul clima di fiducia delle famiglie che risulta in calo per il secondo anno consecutivo.
”Il contemporaneo caro materie prime e la scarsità dell’offerta davanti alla crescita della domanda – conclude Bertin - rischiano di ridurre i consumi con conseguenze negative sugli acquisti di Natale anche se stiamo riscontrando una ricerca della qualità da parte dei consumatori che, premiando i negozi di vicinato, riduce gli effetti della riduzione dei consumi. In ogni caso, per scongiurare un rallentamento della crescita occorre utilizzare presto e bene le risorse del Pnrr e iniziare a ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese, a partire dal costo del lavoro. Solo così sarà possibile rilanciare investimenti e consumi”.

PADOVA 6 DICEMBRE 2021