FIRMATA DA ASCOM CONFCOMMERCIO E ORGANIZZAZIONI SINDACALI DEI LAVORATORI LA PROROGA DELL’ACCORDO PER LA DETASSAZIONE DEI PREMI DI PRODUTTIVITA’.
BUSTE PAGA DEI DIPENDENTI PIU’ PESANTI SENZA GRAVARE SUI BILANCI AZIENDALI.
IL PRESIDENTE BERTIN: “ESEMPIO DI OTTIMA COLLABORAZIONE TRA ORGANIZZAZIONI DATORIALI E SINDACATI DEI LAVORATORI”
Il primo accordo risale al maggio del 2016 e, per certi versi, si trattava di un accordo che aveva del rivoluzionario.
Assoggettare ad un’aliquota ridotta del solo 10% i premi di produttività aziendali, in attuazione di piani di incentivazione all’interno delle aziende era qualcosa di non ancora sperimentato.
“L’accordo si è subito rivelato un ottimo strumento – commenta oggi il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – e la migliore conferma arriva dal fatto che l’abbiamo rinnovato nel 2018, poi ancora nel 2020 e ancora nei giorni scorsi a valere fino al 31 dicembre del 2023”.
I benefici della detassazione dei premi di risultato per i dipendenti del settore privato erano stati previsti, inizialmente, dalla legge di Stabilità del 2016 che richiedeva, per l’appunto, la stipula di un accordo collettivo sottoscritto a livello aziendale (firmato da azienda e rappresentanze sindacali aziendali oppure, ove esistenti, dalle Rsu) o a livello territoriale (firmato dalle associazioni datoriali e sindacali mediante le rispettive strutture provinciali o regionali).
A Padova, le rappresentanze sindacali di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil e Ascom Confcommercio avevano subito dato corso alla sottoscrizione dell’accordo che diventava fruibile dalle imprese dei settori commercio, terziario e turismo iscritte all’associazione di piazza Bardella.
“Nel corso degli anni – spiegano all’Ascom – la normativa è stata più volte aggiornata, fermi restando però i punti cardine sui quali si basa la “ratio” dell’intervento”.
Attualmente la detassazione prevede un limite massimo generale di 3mila euro annui per ciascun lavoratore a cui si applica la tassazione ridotta con aliquota del 10%.
“Grazie all’ottima collaborazione con le organizzazioni dei lavoratori – conclude Bertin – le nostre aziende, dopo aver strutturato un piano premiante anche attraverso l’assistenza della nostra Area Lavoro e Previdenza, potranno continuare a consentire ai loro dipendenti di ottenere buste paga più pesanti qualora vengano riconosciuti premi di produttività che rispettino i parametri contenuti nell’accordo che conferma il ruolo e l’importanza delle associazioni di categoria la cui partecipazione è condizione indispensabile per ottenere i benefici di legge”.
PADOVA 1 FEBBRAIO 2022