IL CONVEGNO ORGANIZZATO DALL’ASCOM CONFCOMMERCIO “LE DONNE SI RACCONTANO” HA MESSO A CONFRONTO TESTIMONIAL DEL MONDO DELLA CULTURA, DELLA RICERCA, DELL’IMPRENDITORIA E DELL’ASSOCIAZIONISMO.
I RISULTATI CI SONO MA C’E’ ANCORA STRADA DA FARE
Grazie a Dio c’è Astrosamantha.
Già, perché in ogni donna che si divide fra lavoro e famiglia c’è pur sempre quel “senso di colpa” nei confronti dei figli che Samantha Cristoforetti ha letteralmente smantellato partecipando alla missione spaziale che la terrà lontana da casa, e dunque dai figli, almeno per sei mesi.
Ma al di là dei piccoli e grandi sensi di colpa c’è tutto un “quotidiano” che caratterizza l’attività delle donne, soprattutto se queste sono investite di responsabilità, sia questa in ambito imprenditoriale, che culturale, scientifico o associativo.
Di questo si è parlato al Palascom, in Fiera Campionaria, nel corso del convegno promosso da Terziario Donna di Ascom Confcommercio e dal titolo “Le donne si raccontano”. Un confronto a più voci che ha visto, per la conduzione di Micaela Faggiani, raccontare la propria esperienza e, soprattutto, motivare le più giovani, da figure “apicali” come Silvia Dell'Uomo, vicepresidente di Confcommercio Ascom Padova e presidente degli agenti immobiliari dell’Ascom; Elena Morello presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Padova e presidente della scuole di lingue dell’Ascom; Monica Montopoli, associate investigator del VIMM; Cristina Papini, imprenditrice e fondatrice di Gallinepadovane.it; Monica Dimonte, psicologa psicoterapeuta e scrittrice, Gaya Spolverato, chirurga oncologa dell’azienda Ospedaliera di Padova, prorettrice e professoressa associata di chirurgia all'università di Padova e, in collegamento da Roma, Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di Confcommercio.
Constatato che per emergere ad una donna venga, ancor oggi e di norma, richiesto un curriculum doppio rispetto ad un uomo, ciò nonostante competenza e caparbietà sono elementi fondamentali per raggiungere gli obiettivi.
“Cinque anni fa – ha detto la professoressa Spolverato, fra un paio di settimane mamma di un secondo figlio – quando entravo in sala operatoria, percepivo nettamente le riserve di chi dipendeva dalle mie scelte per la sua vita, ma oggi non è più così”.
Certo, gli stereotipi di genere sono duri a morire e se una rondine non fa primavera, nemmeno una “che ce l’ha fatta” può assurgere a rappresentanza generale della categoria.
Di sicuro conta molto l’atteggiamento del partner (“Quello cha sta filmando l’incontro è mio marito che è anche il mio socio”, ha rivelato la Papini), così come conta molto avere un contesto familiare di supporto.
“Fare l’imprenditrice non è facile – hanno sottolineato sia Dell’Uomo che Morello e poi anche Picca Bianchi – ed in questo senso il supporto dell’associazione di categoria può essere molto utile per superare barriere e difficoltà”.
C’è poi tutta la questione dei rapporti interpersonali tra donne e uomini.
“La mia esperienza al VIMM – ha detto Monica Montopoli – è, in tal senso, esemplificativa: nella ricerca la collaborazione tra colleghi è reale e si rivela ogni giorno fondamentale per raggiungere gli obiettivi e conseguire i risultati”.
Ma il combinato “donna/uomo” ha una valenza anche di carattere psicologico. “Solo donne – ha detto la psicoterapeuta Dimonte – non va bene. C’è bisogno di un mix nel quale far esaltare le differenze di genere che esistono e che, se ben amalgamate, sono garanzia di successo”.
Insomma c’è ancora da lavorare, ma le esperienze, soprattutto nel mondo del terziario, non sono negative, anzi, e a questa realtà ha fatto riferimento il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin che, in apertura di incontro, non ha mancato di osservare come le donne, durante la pandemia, abbiano dimostrato una resilienza “contagiosa” nei confronti dei colleghi maschi.
PADOVA 19 MAGGIO 2022