SUL FISCO LE PROPOSTE DELL’ASCOM CONFCOMMERCIO ALLA POLITICA.
BERTIN: “RIMODULARE L’IVA PER CONTENERE L’INFLAZIONE”
E’ uno dei temi “classici” di qualsiasi campagna elettorale. Figuriamoci quest’anno che, seppur in parte “oscurato” dalla questione energetica, il fisco è pur sempre un argomento di fondo per chi si appresta a governare il Paese.
“Stiamo assistendo ad un caleidoscopio di proposte – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – che anche quando sono sostenute da esigenze reali delle imprese e dei cittadini, rischiano di finire per l’essere altrettanti specchietti per le allodole di dubbia fattibilità”.
Eppure di cose da sistemare, in ambito fiscale, ce ne sono parecchie e Bertin, sulla scorta del documento programmatico di Confcommercio, ha pensato bene di riassumerle.
“Che ci sia un problema di riduzione delle aliquote e degli scaglioni di reddito – precisa – è fuor di dubbio, come fuor di dubbio è la necessità di semplificare gli adempimenti che sono una vera e propria “tassa nella tassa”.
L’introduzione di una no tax area senza disparità di trattamento tra dipendenti/pensionati e autonomi e la conferma del principio di progressività anche attraverso un uso accorto delle detrazioni e delle deduzioni d’imposta sono altri due caposaldi della proposta del mondo del terziario di mercato.
E poi c’è la questione della flat tax che, per Bertin, va mantenuta in favore dei piccoli imprenditori e dei lavoratori autonomi con ridotto volume di ricavi o compensi, prevedendo, in aggiunta, un equo periodo transitorio a tassazione ridotta in caso di incremento di fatturato oltre il limite previsto, per un graduale approdo al regime ordinario di tassazione.
“Per quanto riguarda il problema della riscossione – aggiunge il presidente dell’Ascom Confcommercio – oltre ad una rateizzazione di lungo periodo dei debiti fiscali iscritti a ruolo, serve anche che l’approccio sia “soft” nel senso che partire con piccole rate può aiutare chi è in difficoltà a mettersi in regola. Adesso è esattamente il contrario ed è una delle conseguenze per cui, anche chi ha aderito ai vari stralci, poi non è stato in grado di sostenerli”.
Prevedere strumenti che favoriscano il reinvestimento degli utili nella propria azienda potrebbe essere un buon sistema per favorire la capitalizzazione, mentre si deve andare, con convinzione, verso l’abrogazione dell’IRAP, l’imposta regionale decisamente invisa ai piccoli imprenditori.
“L’Iva – continua Bertin – può rappresentare un utile strumento per contenere l’impatto dell’inflazione, riducendo le aliquote sui beni di largo e generale consumo. Questo significa, viceversa, che il nostro mondo non potrà accettare incrementi della tassazione indiretta su beni e servizi”.
Ci sono poi quelli che Bertin chiama gli interventi “a costo zero” ma dall’impatto significativo. E’ il caso della tax compliance nei rapporti tra fisco e contribuente, dei meccanismi di premialità per i contribuenti virtuosi, della riduzione dei termini di controllo e di accertamento e dell’accelerazione dei rimborsi fiscali.
C’è infine un ultimo aspetto che il presidente dell’Ascom Confcommercio intende sottolineare ed è la riforma del catasto.
“Ottima – conclude – se viene indirizzata esclusivamente a ridurre l’abusivismo edilizio. Diversamente diventa inaccettabile se comporta un incremento della tassazione immobiliare, già molto elevata”.
PADOVA 14 SETTEMBRE 2022