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A SETTEMBRE MERCATO DELL’AUTO “BIFRONTE”

MENTRE IN ITALIA CRESCE DEL 5,40%, IN VENETO (-16,06%) E A PADOVA (-12,54%) CONFERMA LE DIFFICOLTA’.
GHIRALDO (CONCESSIONARI ASCOM CONFCOMMERCIO): “MOMENTO PARTICOLARMENTE CRITICO: INCENTIVI NON ANCORA A PIENO REGIME E PREOCCUPAZIONI PER L’ELETTRICO SIA PER QUANTO RIGUARDA I PUNTI DI RICARICA CHE PER IL COSTO DELL’ENERGIA”

Mercato dell’auto “bifronte” a settembre. Infatti, se a livello nazionale su base annua si registra un aumento delle immatricolazioni del 5,40% (seppur dovuto all’aumento delle vetture destinate ai noleggi), non è così a livello Veneto (-16,06%) e, seppur con un dato meno negativo, anche a livello padovano (-12,54%).
Secondo i dati del Ministero dei Trasporti, nei primi nove mesi dell'anno le immatricolazioni, a Padova e provincia, sono state complessivamente 13.645, mentre nell’ultimo mese hanno registrato la cifra di 1.458.

“Al di là dei dati ancora negativi che continuano a riguardare la nostra provincia e la nostra regione – commenta Massimo Ghiraldo, presidente dei concessionari auto dell’Ascom Confcommercio di Padova – c’è un ulteriore aspetto che merita di essere considerato ed è la flessione delle immatricolazioni delle auto elettriche”.
Colpa del definitivo esaurimento dell'effetto incentivi 2021 e del fatto che gli incentivi 2022 non siano ancora a pieno regime dopo 3-4 mesi dall'attivazione della piattaforma (il decreto è stato pubblicato solo nei giorni scorsi) ma anche dell’aumento del costo dell’energia elettrica.

"Viviamo un momento particolarmente critico – continua Ghiraldo – segnato da un susseguirsi di eventi negativi. Eppure le motivazioni per una ripresa del mercato ci sarebbero tutte, a partire dalla assoluta necessità di aggiornare un parco circolante molto vecchio che ha conseguenze drammatiche sia per l’ambiente che per la sicurezza stradale. Necessario poi accelerare la realizzazione dei punti di ricarica pubblici e privati in modo così da dare garanzie a chi sceglie l’elettrico e rivisitare il fisco, in particolare riguardo al regime tributario degli autoveicoli aziendali”.

Come sempre desta una certa curiosità l’andamento delle vendite se consideriamo i singoli marchi.
Si scopre così che rispetto ad un anno fa gli aumenti più consistenti, in termini percentuali e seppur per numeri bassi, sono appannaggio di Maserati (10 immatricolazioni a settembre 2022 contro le 3 di settembre 2021, pari al 233,33% in più) e Porsche (26 rispetto a 8, pari al 225%).

Con riferimento, invece, ai marchi che hanno immatricolato più di 50 autovetture nel mese, il primato va a Toyota che con 134 auto rispetto alle 113 del pari mese del 2021, sale di un +18,58%, seguita da Volkswagen (127 contro 170, per cui con un calo del -25,29%), e Fiat (126 contro 127, ovvero un risicato -0,79%). Più distanziate Renault (86 vetture immatricolate a settembre ’22 contro 82 di settembre ’21 pari al +4,88%), Mercedes (78 a fronte di 45, vale a dire un bel +73,33%), Citroen (73 contro 101, per cui una diminuzione nell’ordine del -27,72%), Ford (73 contro 98, per cui -25,51%), Kia (68 a fronte di 112, quindi con un regresso del -39,29%). Infine Hyundai tocca le 62 unità (erano 47 un anno fa per cui aumenta del +31,91%), Dacia raggiunge quota 60 (ma un anno fa ne aveva immatricolate 102, quindi perde un significativo -41,18% e Peugeot si ferma a 57 contro 64 per cui registra un regresso pari al -10,94%.

Una conferma al rallentamento della fiducia nell’elettrico arriva infine dal dato di Tesla che a settembre ’22 non va oltre 29 immatricolazioni contro le 49 del settembre ’21, pari al -40,82%.

PADOVA 12 OTTOBRE 2022