OGNI SETTIMANA SPRECATI 674,20 GRAMMI DI CIBO A TESTA.
MICHELE GHIRALDO (FIDA ASCOM CONFCOMMERCIO): “MANGIARE UN PO’ MENO PER MANGIARE UN PO’ MEGLIO”.
LE AZIONI CARITATEVOLI FORMA IMPORTANTE DI LIMITAZIONE DEGLI SPRECHI
La bellezza (si fa per dire) di 674,20 grammi a testa di cibo a settimana. Tanto è lo spreco che ogni italiano si intesta mediamente, mandando letteralmente al macero qualcosa come 9,2 miliardi all’anno.
Dati che sono emersi dalla ricerca presentata nel corso del “World FoodWaste Report” dell'Osservatorio Waste Watcher International svoltosi presso la Sede di rappresentanza permanente in Italia della Commissione europea. Dalla ricerca, che ha coinvolto 9mila cittadini di nove Paesi (Italia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, Brasile e Giappone), è anche emerso che lo spreco, nonostante i tempi difficili, aumenta.
“Quello dello spreco alimentare – commenta Michele Ghiraldo, presidente della Fida (la federazione degli alimentaristi) di Confcommercio e Ascom Padova – è un problema essenzialmente culturale. Questo è un Paese che dopo la fame ha conosciuto l’opulenza e che adesso deve imparare a qualificare il proprio consumo: mangiare un po’ meno per mangiare un po’ meglio”.
Da qui l’impegno di Confcommercio che in più occasioni ha confermato di poter mettere a disposizione la sua ampia rete associativa per implementare idee, progetti ed iniziative volte a contrastare lo spreco alimentare lungo tutta la filiera, fino ad arrivare ai consumatori finali con i quali le imprese del sistema interagiscono ogni giorno.
Per noi – aggiunge Ghiraldo – il cibo come “valore” va tutelato in tutta la filiera alimentare ed è importante che tutti gli attori siano coinvolti, senza escludere il consumatore finale che va accompagnato nelle scelte sia quando consuma in casa, sia quando consuma fuori casa”.
C’è poi, ed è una forma importante di limitazione degli sprechi, la collaborazione che le piccole e medie strutture di vendita (dal panificio, al negozio di alimentari fino al supermercato) hanno instaurato con taluni enti caritatevoli locali per la redistribuzione degli alimenti.
“Un’attività – conclude Ghiraldo – quasi sempre svolta lontano dai riflettori ma non per questo poco diffusa in tutta la provincia. Una forma di lotta allo spreco che può vantare molti “plus”: da quello ambientale a quello sociale.
“Questo presuppone una chiara scelta di campo da parte della nostra associazione – chiosa il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin – impegnata sul fronte della responsabilità sociale delle imprese. Un tema, ovviamente, che non riguarda solo il comparto alimentare ma interessa l’intera platea delle aziende nostre associate”.
PADOVA 17 OTTOBRE 2022