PONTE DELL’8 DICEMBRE: PADOVANI IN VACANZA SOPRATTUTTO IN MONTAGNA, IN ALBERGO O NELLE CASE DI PROPRIETA’.
SI RESTA QUASI TUTTI IN ITALIA E 7 SU 10 DI QUELLI CHE NON ANDRANNO ALL’ESTERO RESTERANNO IN VENETO.
IL BUON TREND DI PADOVA TRA LE CITTA’ D’ARTE
Nello specifico a venirci incontro è anche il calendario.
“Con la festività dell’8 dicembre che cade nella giornata di giovedì – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin – un bel po’ di padovani della città e della provincia (la stima oscilla tra le 200mila e le 220mila persone) potranno concedersi una meritata vacanza. Ma il ponte dell’Immacolata è importante per tutta la comunità, perché genera un contributo importante per lo sviluppo del PIL e dell’occupazione”.
Con un riflesso importante sul fronte interno: solo il 6 per cento di chi farà qualche giorno di vacanza lascerà l’Italia ma addirittura 7 su 10 di quelli che hanno deciso di rimanere all’interno dei confini nazionali non abbandoneranno il Veneto.
Le destinazioni più gettonate sono, come vuole tradizione, la montagna e le località d’arte per cui anche Padova sta beneficiando di questo trend favorevole. Poi mare, laghi e terme.
“Al netto della vacanza trascorsa a casa di parenti e amici – segnala Monica Soranzo, presidente di Padova Hotels Federalberghi Ascom Confcommercio – e della discreta quota di padovani che dispongono della casa in montagna o al mare, è sempre l’albergo che viene privilegiato nella scelta della vacanza a dimostrazione di un’offerta sempre più attenta ai “desiderata” del turista “post pandemico” che non chiede solo un alloggio, ma vuole soprattutto circondarsi di emozioni”.
Non solo: le prenotazioni “last minute” sono ancora maggioritarie anche se sembra farsi strada una sorta di “ritorno all’antico” fatto di prenotazioni fissate con un certo anticipo che, sul fronte della vacanza all’estero, significa un ritorno all’agenzia di viaggio. Thailandia, Maldive e Mar Rosso le destinazioni per i pochi padovani che opteranno per l’estero anche se i costi, soprattutto dei voli, non sono più quelli di qualche anno fa.
“Non vi è dubbio – continua Bertin - che la stragrande maggioranza delle scelte continuino ad essere condizionate dal proseguire del conflitto in Ucraina e dai conseguenti e drammatici rincari energetici che stiamo tutti vivendo sulla nostra pelle. Si tratta di una criticità che grava enormemente sul sistema turistico ricettivo e richiede soluzioni tempestive per il bene di tutto il Paese”.
PADOVA 6 DICEMBRE 2022