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DONNE E LAVORO, BINOMIO ANCORA DIFFICILE

ELENA MORELLO (TERZIARIO DONNA ASCOM CONFCOMMERCIO PADOVA): “PIU’ DONNE AL LAVORO, PIU’ PIL NEL PAESE”

Impietoso, l’Istat ha rilevato che, in Italia, su 334mila occupati in più a dicembre 2022, rispetto a dicembre 2021, 296 mila sono uomini (oltre l'88%) e 38mila donne.
Questo nell’arco di un anno.
“Se consideriamo che il tasso di occupazione femminile – commenta Elena Morello, presidente di Terziario Donna Ascom Confcommercio Padova - si attesta al 51,3% e che le donne occupate, in Italia, sono 9.763.000 a fronte di 13.452.000 uomini, vediamo bene che la strada da fare è ancora lunga e tortuosa”.
Meglio la situazione in Veneto dove, come documentato dall’Osservatorio del Mercato del Lavoro di Veneto Lavoro, dopo la flessione del 2020 (- 8.534 posizioni di lavoro dipendente femminili nel settore privato) e la robusta ripresa del 2021 (+20.163), a fine 2022 risultavano occupate 260.482 donne con un incremento sull’anno precedente di 12.586 unità. Numeri sempre distanti da quelli maschili che a fine 2022 erano fissati a 355.690 occupati con un incremento sull’anno precedente di 16.871 posizioni anche se la crescita delle assunzioni, nella nostra regione, è stata un po’ più intensa per il genere femminile rispetto a quello maschile (rispettivamente +17% e +11%).
Eppure, se il numero di donne occupate fosse ben più robusto di quel 51,3% di cui si diceva all’inizio – diciamo intorno al 60% - il Pil, secondo Bankitalia, crescerebbe di 7 punti percentuali.
“Purtroppo – continua Morello – nonostante lo stesso PNRR stabilisca che le donne devono essere almeno il 30% degli occupati generati dagli investimenti alimentati dalle risorse europee, troppi sono i vincoli di natura economica, sociale e culturale che si frappongono ad un’ampia occupazione femminile”.
A decurtare il numero di donne al lavoro, non bastassero gli asili che non ci sono, le remunerazioni inferiori rispetto ai colleghi maschi, e via di questo passo, ci ha pensato anche la pandemia che, dove ha dovuto discriminare, lo ha fatto senza remore nei confronti delle donne. Anche in questo caso, e sempre riferito al Veneto, può essere utile il raffronto di quanto avvenne nel 2020 quando su 11.844 posti di lavoro persi, 8.534 erano donne e 3.310 uomini.
Per certi versi si potrebbe dire che si tratti anche di un problema di “qualità” del lavoro.
“In effetti – aggiunge la presidente Morello – registriamo con interesse come nelle università stiano aumentando le ragazze che frequentano i percorsi di laurea cosiddetti Stem e piace rilevare che, mediamente, dove sono le donne a guidare le aziende i risultati sono migliori”.
Ed è a questa ricerca della qualità che punta l’attività dell’Ascom Confcommercio che, per le proprie associate, ha attivato “Imprenditrici Digitali”, un’iniziativa organizzata da EDI Confcommercio in collaborazione con Terziario Donna,  che nasce per supportare e accompagnare l'imprenditoria femminile del Sistema Confcommercio nella nella transizione digitale.
Si tratta di un'opportunità  per aiutarle a comprendere quale sia lo stato dell'arte del loro posizionamento online grazie ad un check up digitale gratuito. In seguito a questa analisi sarà possibile ricevere un report che misura il grado di digitalizzazione dell'impresa attraverso l'analisi dei punti di debolezza della strategia dell'impresa. Successivamente, solo qualora l'azienda lo desiderasse, sarà possibile usufruire  anche della formazione ad hoc proposta da EDI  in merito a queste tematiche ed in modo totalmente gratuito.

Padova 3 febbraio 2023