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SOLO AUTO ELETTRICHE NEL 2035: A RISCHIO MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO

GHIRALDO (CONCESSIONARI ASCOM CONFCOMMERCIO): “A RISCHIO IL LAVORO DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE”.
INTANTO IL MERCATO DELL’ELETTRICO SCENDE DAL 4,6% AL 3,7%

“Non lo diciamo noi, ma i sindacati dei lavoratori: il via libera definitivo dell’Europarlamento allo stop nel 2035 alle auto con motori diesel e benzina può mettere nei guai soprattutto l’Italia”.
Massimo Ghiraldo, presidente dei concessionari auto dell’Ascom Confcommercio, raccoglie le preoccupazioni, oltre che dei sindacati dei lavoratori, anche del mondo della produzione e di quello del commercio.
“I numeri – continua Ghiraldo – non lasciano molti dubbi: in Italia sono 2200 le aziende impegnate nella sola produzione di componenti di motori elettrici; 70mila i posti di lavoro considerati a rischio; 570mila le persone che lavorano nelle concessionarie, nelle officine e nella distribuzione dei carburanti”.
Non solo. I pezzi che occorrono per un motore elettrico sono infinitamente di meno rispetto a quelli tradizionali e, soprattutto, l’Italia è ancora molto indietro nei confronti della transizione verso nuovi motori e nelle infrastrutture.
“E’ vero – aggiunge il presidente dei concessionari dell’Ascom Confcommercio – che il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha stanziato 713 milioni di euro per l’installazione di nuove prese di ricarica nell’arco dei prossimi tre anni (si parla di qualcosa come poco meno di 14mila colonnine nelle aree urbane e di 7500 nelle superstrade), ma è anche vero che la quota di mercato delle auto elettriche è scesa nel 2022 dal 4,6% al 3,7% e l’Italia ha rappresentato il peggior andamento tra i più grandi mercati d’Europa”.
Insomma c’è poco di cui stare allegri.
“Nessuno disconosce che ci sia un problema ambientale – conclude Ghiraldo – però così si rischia di creare gravi scompensi. L’Europa, in questo senso, si conferma come l’istituzione delle “regole”, più formali che sostanziali, ma proprio per questo potenzialmente molto negative. L’etichetta sul vino, la misura delle banane, il “semaforo” sui cibi: tutte belle cose, tutte tranquillamente inutili se non controproducenti!”

PADOVA 16 FEBBRAIO 2023