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LA CONTRAFFAZIONE VIAGGIA SUL WEB


BERTIN (PRESIDENTE ASCOM CONFCOMMERCIO PADOVA): “PRODOTTI CONTRAFFATTI O PIRATATI PRIVILEGIATI “SENZA RIMORSO” DAI GIOVANI TRA I 15 E I 24 ANNI”

I numeri saranno anche “aridi”, ma sono quelli che meglio di ogni altro parametro danno il senso del fenomeno della contraffazione, piaga che vede l’Italia al non certo invidiabile quarto posto mondiale (meglio di noi, si fa per dire, solo Stati Uniti, Francia e Germania che hanno comunque più abitanti).

Vediamoli dunque questi numeri.
Tra il 2008 e il 2021 sono stati quasi 208mila i sequestri per contraffazione: circa 617 milioni di articoli falsificati, per un valore di oltre 5,9 miliardi di euro. Un giro d'affari che già nel 2019 ammontava a 412 miliardi, corrispondenti al 2,5% del commercio mondiale. In questo senso, Padova, soprattutto grazie alla Guardia di Finanza (ma non solo) e “grazie” al Centro Ingrosso Cina (ma non solo), ha contribuito non poco registrando, fra i settori più colpiti, la moda, i cosmetici e l'arte.

“Dicono i bene informati – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin, da anni impegnato in una strenua battaglia per il rispristino della legalità negli spazi del Centro Ingrosso Cina di Padova in corso Stati Uniti -  che il fenomeno, in Italia, generi perdite per 4 miliardi di euro: un’enormità”.

E sembra che a poco valgano non solo i sequestri “ex post”, ma anche quelli, per così dire, “alla fonte”, visto che nella prima metà del 2022 sono stati intercettati nei porti e negli aeroporti italiani oltre tre milioni di articoli irregolari, con un incremento di oltre il 150% rispetto ai primi sei mesi del 2021.

“Purtroppo – continua Bertinda qualche anno a questa parte la vendita di prodotti contraffatti o piratati si è irrobustita grazie al web che, come noto, supera le barriere della fisicità arrivando, praticamente, dappertutto e interessando, soprattutto, la fascia di età tra i 15 e i 24 anni, per intenderci quella più “smart” e più “social”, con risultati a dir poco preoccupanti non solo per il danno economico, non solo per i rischi che un prodotto contraffatto comporta ma anche per l’assoluta mancanza di “rimorso” che, in particolare nei giovani, accompagna l’acquisto di un prodotto non originale”.

Uno studio dell'ufficio dell'Unione europea per la Proprietà Intellettuale ha indagato le abitudini dei giovani nella fascia di età in questione rivelando che il 37% dei giovani intervistati ha comprato tramite un canale di e-commerce almeno un prodotto falso negli ultimi 12 mesi (contro il 14% del 2021) e che uno ogni cinque giovani europei ha usufruito di servizi pirati online negli ultimi mesi precedenti. Film (61%), serie tv (52%), musica (36%), software e eventi sportivi in diretta (entrambi al 35%), ma come beni al primo posto sono sempre vestiti e accessori, (17%), poi le scarpe (14%), gli oggetti elettronici (13%), seguiti dai cosmetici (12%).

Un ultimo dato: in termini di volumi il 56% dei sequestri doganali nell'Ue, tra il 2017-2019, è legato a vendite online, ma come valore economico solo il 14% delle merci sequestrate è legato agli acquisti via web. Anche per la difficoltà di intercettare piccoli ordini. Ma il fenomeno cresce: nel 2016 erano 20.892 gli account Instagram che vendevano prodotti contraffatti, nel 2019 ne sono stati scoperti 56.769, con un aumento del 171%.

PADOVA 24 FEBBRAIO 2023