Capitanio: "troppe e dannose, si andra' verso la liberalizzazione del mercato".
una luce: il 50% di chi entra in negozio compra
Dispiaciuto, ma facile profeta.
Riccardo Capitanio, a due settimane dall'avvio dei saldi estivi 2024, tira le somme e le ombre, purtroppo, sono più delle luci.
"Partiamo da un dato - esordisce il presidente di Federmoda Confcommercio Ascom Padova - in Italia chi è andato meglio sono Piemonte, Lombardia e Veneto, ma questo non sta bastando per correggere quella nostra stima iniziale che prevedeva una cifra un po' meno brillante rispetto alle aspettative della vigilia".
Aveva fissato a circa 200 euro il valore familiare dell'investimento e su quella cifra si sta muovendo il mercato.
"Purtroppo - continua Capitanio - c'è un problema di fondo che si chiama "promozioni". Sono troppe e, di fatto, stanno sgonfiando, anno dopo anno, il senso stesso dei saldi. Certo: restano pur sempre un eccellente spot a costo zero di cui possono beneficiare soprattutto i più piccoli ma non vi è dubbio che, di questo passo, si andrà verso una liberalizzazione del mercato".
Entrati in quella che i tecnici chiamano "seconda fase", ovvero la fase dove gli sconti cominciano ad aumentare (siamo già mediamente al 50%), non sembra che nemmeno la grande disponibilità di merce sugli scaffali abbia convinto i più ad approfittare della situazione.
"Va detto con chiarezza che c'è un problema di potere d'acquisto delle famiglie ed in questo senso eravamo stati facili profeti nel prevedere un rallentamento della spesa. Poi non abbiamo certo avuto un aiuto dal meteo: la primavera, eccessivamente piovosa e fredda aveva bloccato le vendite anche fino a giugno poi, nel momento in cui sono scattati i saldi, è partito anche il gran caldo: difficile che uno decida di andare per negozi (salvo i turisti) quando i "gradi percepiti" (come dicono quelli bravi) raggiungono i 40 all'ombra!"
Un aspetto che si riverbera anche in una certa predisposizione all'acquisto nei centri commerciali: aria condizionata e soprattutto parcheggi sono argomenti che la gente valuta positivamente a discapito dei negozi dei centri urbani.
"In aggiunta - sostiene sempre Capitanio - mettiamoci anche le piattaforme online che hanno il pregio di farti stare comodamente a casa anche se stiamo sempre più scoprendo quanto certi siti (Shein, Temu) siano pericolosi per l'ambiente e la salute di chi compra, ma anche per lo sfruttamento di chi quei capi confeziona".
In questo quadro, non troppo brillante, una luce: "Il 50% di chi entra in negozio - conclude il presidente di Federmoda Confcommercio Ascom Padova - compra. E questo, anche per il personale, è una cosa buona!"
PADOVA 19 LUGLIO 2024