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MENO CREDITO ALLE IMPRESE MA ANCHE MENO DEPOSITI BANCARI


Patrizio Bertin (presidente Confcommercio Ascom Padova): “Nonostante la riduzione decisa dalla BCE, tassi ancora troppo alti”
E allora chi può si autofinanzia. Le famiglie invece accendono più mutui e questo favorisce il mercato immobiliare
L’analisi di Fidi Impresa & Turismo Veneto, il Confidi del sistema Confcommercio

Meno 0.7%. E’ il valore percentuale della diminuzione, in Veneto, dei depositi bancari totali (imprese + famiglie) registrato dall’Abi a settembre 2024.
“E’ la conferma - spiega Serena Dal Bello, referente per Padova di Fidi Impresa & Turismo Veneto, il confidi del sistema Confcommercio - di un andamento che stiamo registrando anche noi: le aziende, ovviamente quelle che hanno potuto, hanno privilegiato l’utilizzo della liquidità detenuta sui depositi”.

Un andamento replicato anche in Emilia Romagna dove il calo è dell’1,4 per cento, mentre altre contrazioni, ci sono state in Umbria (1,2%), in Toscana e in Liguria (2,7%).
Fenomeno, questo della diminuzione dei depositi, che sembra giustificare il calo del credito alle imprese, sensibile ovunque in Italia a settembre ma soprattutto proprio in Veneto dove la contrazione dei prestiti alle attività produttive ha registrato uno dei picchi più alti: -7,4%. Fa peggio solo il Friuli - Venezia Giulia che raggiunge il -7,7%.
“In un contesto di tassi di interesse ancora consistente - riflette il presidente di Confcommercio Ascom Padova, Patrizio Bertin - le aziende, anche quando ne ravviserebbero l’opportunità, faticano a richiedere credito. E questo nonostante la BCE abbia tagliato i tassi a settembre e poi a ottobre e a dicembre, ma non in misura consistente come noi avevamo auspicato”.

Diverso il discorso per le famiglie che sono tornate ad accendere mutui, fenomeno che si accompagna  alla ripresa del mercato immobiliare favorito dalla riduzione progressiva dei tassi di interesse.
“E’ vero che stiamo assistendo ad una ripresa, seppur non eclatante, del mercato della casa - conferma Silvia Dell’Uomo, presidente degli agenti immobiliari della Fimaa Ascom Confcommercio di Padova - che, in parte, è conseguenza diretta anche della rarefazione degli affitti a lungo termine messi in crisi dall’aumento esponenziale degli affitti brevi. Il problema, semmai, è che il prezzo delle case continua, anche se di poco, a salire e le banche chiedono sempre più garanzie. Quindi per le famiglie è veramente dura. Se mi è concessa una battuta: affitti impossibili, acquisti difficili”.

PADOVA 20 GENNAIO 2025