Più della metà dei padovani indebitati, mediamente, per 42.440 euro (tra mutui, prestiti personali e prestiti finalizzati)
Per saldarli servirebbero 21,6 mesi di stipendi interi
Bertin (Presidente Confcommercio Ascom Padova): “Difficile destinare quote di reddito ai consumi”
Se in “medio stat virtus”, Padova non sta poi così male. Certo, niente a che vedere con Bolzano dove la popolazione con debiti attivi (mutui, prestiti personali e prestiti finalizzati) è il 28,3%, ma nemmeno come Livorno dove la percentuale raggiunge i 76,9 punti percentuali. Padova si ferma al 59,3%, qualcosina in meno rispetto alla media nazionale che si fissa a 59,6%.
Percentuali che arrivano da uno studio elaborato dal Sole 24 Ore su dati Crif e Istat, riferito a giugno 2025 e che evidenzia come l’Italia, oltre che essere un Paese di poeti, di santi e di navigatori, sia anche un Paese di indebitati.
E mica per poco: se in Italia la media è di 31.637 euro e dunque servirebbero 17,4 mensilità per estinguere il debito, a Padova, dove il debito è di 42.440 euro, di mesi ne servirebbero 21,6. Meglio di Verona (22 mesi) ma peggio di Vicenza (19,5 mesi).
“Il problema – commenta il presidente di Confcommercio Ascom Padova, Patrizio Bertin – è che i mesi sono individuati come se tutto lo stipendio (13esima mensilità compresa) fosse destinato a saldare il debito. Ovvio che non possa essere così perché le famiglie devono pur sempre mangiare e pagare le bollette, ma questo testimonia di quanto sia difficile destinare quote di reddito ai consumi che infatti languono e se i consumi restano al palo difficile che il Pil possa valicare quota 1%”.
Che si sia un po’ sbilanciati lo conferma il rapporto tra il debito e lo stipendio medio annuo. A fronte di una media nazionale del 79,8%, Padova si avvicina molto al fatidico 100%: ai padovani servirebbe infatti quasi lo stipendio di un anno per chiudere la partita. E’ infatti del 98,7% il rapporto tra i debiti residui e lo stipendio annuale. Meglio di Venezia che è al 110,5% e di Verona che si attesta al 99,4%, ma peggio di Vicenza che si ferma all’82,1%.
Rispetto alla media nazionale, i padovani sono più indebitati per i mutui e meno per i prestiti personali e prestiti finalizzati.
“Stabilito che una regola aurea sarebbe quella di individuare un massimale di un terzo dello stipendio da destinare a saldare i debiti – conclude Bertin – va detto che le esposizioni debitorie, in termini generali, non sono un indicatore negativo in assoluto. L’indagine del “Sole”, peraltro, individua una spiccata differenza tra il Nord e il Sud del Paese col Nord molto più esposto, anche per il diverso valore degli immobili E Padova, in questo senso, ne è un esempio”.
PADOVA 13 OTTOBRE 2025