Home

SOCIOLOGIA DEL BENESSERE: TRASFORMARE L'ANSIA IN OPPORTUNITA'

L'angolo della sociologia 

Vivere in mezzo al cemento e al traffico provoca stress, ansia e depressione. Per questo le popolazioni occidentali dovrebbero praticare le tecniche di rilassamento.

Il mindful, wood emotion, il bagno nel bosco e il tree-hugging (abbraccio degli alberi) sono pratiche che hanno in comune l'obiettivo di favorire il benessere psicofisico attraverso il contatto con la natura. Ognuna con le sue specificità.

Mindful (o mindfulness) è un aggettivo inglese che significa “consapevole”,” attento” o “presente”. Indica una tecnica di meditazione che consiste nel prestare attenzione al momento presente, ai propri pensieri, emozioni e sensazioni, senza giudicarli né attaccarvisi. Si può praticare in qualsiasi luogo e momento, anche se spesso si usa una posizione seduta o sdraiata e si segue il ritmo del respiro. Il mindful ha origine dalle tradizioni orientali, ma è stato adattato alla psicologia occidentale come strumento per ridurre lo stress, l'ansia, la depressione e altri disturbi.

Wood emotion è una pratica che consiste nel trascorrere del tempo in un ambiente boschivo, respirando l'aria pura, ascoltando i suoni, osservando i colori e le forme, toccando le piante e gli animali. Si tratta di un'esperienza sensoriale e immersiva, che stimola il sistema immunitario, abbassa la pressione sanguigna, migliora l'umore e la creatività. Il wood emotion ha origine in Giappone, dove è chiamato shinrin-yoku e viene prescritto dai medici come terapia preventiva e curativa; ma è anche un idea artistica che nasce dall’artista del legno Luca Ceroni. Ogni Wood Emotion è un pezzo unico, tutta la realizzazione è fatta a mano. Wood Emotion vuol dire anche ecosostenibilità, amore e rispetto della natura: ogni scultura infatti viene realizzata con legno di recupero. Non un solo albero viene tagliato per realizzare le opere. La materia prima è un albero caduto, un ramo in un fiume, uno scarto… un dono. In questo modo il legno continua a vibrare e vivere con una nuova forma e un significato, nuovo e antico al tempo stesso.

Forest bathing è una pratica simile al wood emotion, ma più focalizzata sullo sviluppo della consapevolezza e della connessione con la natura. Si basa su esercizi e meditazioni guidate, che aiutano a rilassarsi, cambiare prospettiva e ritrovare l'equilibrio. Il bagno nel bosco è una pratica più recente e meno diffusa, ma che sta guadagnando popolarità in Europa e in altre parti del mondo.

Il bagno nel bosco, o Shinrin Yoku in giapponese, è una pratica giapponese di immersione sensoriale e mentale nella natura, che ha molti benefici per la salute e il benessere. Si tratta di camminare o sostare nel bosco, respirando l’atmosfera e i profumi degli alberi, ascoltando i suoni e osservando i colori. Il bagno nel bosco aiuta a ridurre lo stress, regolare la pressione sanguigna, potenziare le difese immunitarie, migliorare l’umore e il sonno. In Italia ci sono molti luoghi dove praticare il bagno nel bosco, come il Parco Naturale Adamello Brenta, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, il Parco Naturale di Paneveggio, il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane e molti altri.

Tree hugging, o abbraccio degli alberi, è una pratica che consiste nel contattare fisicamente gli alberi per assorbire la loro energia e beneficiare del loro effetto terapeutico. Si basa sull’idea che gli alberi possano trasmettere vibrazioni positive al nostro organismo, migliorando il nostro benessere psico-fisico.

L’abbraccio degli alberi è sincero, non tradisce, le radici danno un senso di sicurezza e infatti quello che possiamo ricevere è una maggiore calma interiore, una riduzione dello stress, una regolarizzazione del battito cardiaco e della pressione arteriosa, una migliore respirazione, una maggiore concentrazione e creatività.

Che cosa c’entra tutto questo con la sociologia? Se imaginiamo la sociologia non soltanto come disciplina analitica orientata a capire la struttura e il funzionamento della società, ma anche come scienza propositiva, interessata all’omeostasi sociale ed al ben-essere dei suoi membri, ecco che allora le riflessioni sopra esposte acquistano un senso anche in questo campo e contribuiscono ad avvicinare teoria e pratica, studiosi e vita di tutti i giorni.

Sanja Vujosevic Facchini, sociologa