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A GIUGNO MERCATO DELL’AUTO IN FORTE CONTRAZIONE: -17,44% IN ITALIA, -20,38% IN VENETO, -23,68% A PADOVA

Massimo Ghiraldo (presidente Concessionari Auto di Confcommercio Ascom Padova): “L’effetto annuncio di incentivi che non arrivano potente disincentivo all’acquisto di auto nuove”

Mai così male.
Giugno decisamente critico per il mercato automobilistico italiano e addirittura da dimenticare per quello veneto e padovano. Infatti, rispetto al giugno del 2024, a fronte di un calo che a livello nazionale si fissa al -17,44%, il Veneto tocca un -20,38% e Padova si assesta al -23,68%.

Dunque, situazione critica.
"E non potrebbe essere altrimenti - commenta un preoccupato Massimo Ghiraldo, presidente dei concessionari auto di Confcommercio Ascom Padova - visto che la forte flessione delle immatricolazioni da parte dei privati, che sono il "nocciolo duro" del mercato delle concessionarie, si scarica su di esse chiamate a confrontarsi con volumi previsionali virtuali che sono solo nella testa della case madri ma non certo in quella dei nostri clienti medi che, a fronte di prezzi che si stanno dimostrando sempre meno sostenibili, virano sul mercato dell'usato alla ricerca di soluzioni più accessibili".

Spaventa la flessione marcata di giugno che, in termini numerici e non solo percentuali, significa, per Padova, un arretramento a 1.711 vetture immatricolate a fronte delle 2.242 di un anno fa, mentre è tutto sommato in linea con il 2024 il dato cumulativo del primo semestre: 10.865 immatricolazioni nel 2025 contro le 11.056 nel 2024 (pari al -1,73%).
Il raffronto col primo semestre di un anno fa è più pesante per il Veneto che flette del -6,26%, zavorrato soprattutto dal dato di Venezia che scende del -10,21%.

“Purtroppo - continua Ghiraldo - il nostro è un refrain che dura da mesi: il mercato è condizionato dal ritardato avvio degli incentivi e dalle notizie diffuse di recente relative a nuovi incentivi. Purtroppo l’effetto annuncio, se non seguito da decisioni concrete, finisce per essere un potente disincentivo all’acquisto di auto nuove”.

Senza contare la fiscalità che, a giudizio della categoria, dovrebbe modulare la detraibilità IVA e la deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di CO2 dei veicoli, riducendo a tre anni il periodo di ammortamento.
“Un altro nodo determinante - segnala il presidente - è rappresentato dalle infrastrutture di ricarica: senza una rete capillare e realmente operativa, il percorso di elettrificazione rappresenterà l’ennesima incompiuta e l'Italia rischierà di restare fanalino di coda in Europa”.

Fin qui i timori del comparto.
Poi ci sono i dati per singolo marchio e, in questo caso, non mancano le sorprese. Si arresta, infatti, il trend positivo di Dacia che, a giugno, lascia sul campo un -34,72% dovuto all’immatricolazione di 94 vetture contro le 114 del giugno 2024.
Flettono pesantemente Jeep (-79,66% con 12 vetture immatricolate nel mese contro le 59 di un anno fa), Peugeot (-78,64 con 22 vetture contro le 103), Lancia (-75% con 8 auto rispetto alle 32 di dodici mesi prima) e Tesla (44 contro 169, ovvero -73,96%).
Per contro restano sempre sugli scudi Toyota (210 immatricolazioni rispetto alle 200 del giugno ’24 che valgono un +5%), Dr (erano 25 un anno fa, sono 43 alla fine di giugno: +72%) e, soprattutto, Hyundai che passa da 29 auto del giugno 2024 a 74 del giugno 2025: +155,17!
Curiosità finali: nonostante i non brillantissimi risultati in F1, a giugno sono state immatricolate 5 Ferrari. E poi 3 Lamborghini, 5 Maserati e 1 Bentley. Raddoppia, ma con numeri ancora bassi, la cinese Byd che passa da 5 a 10 auto immatricolate.

Padova 9 luglio 2025